MIFEPREX Novartis (Mifepristone)

MIFEPREX, Novartis

 CATEGORIA: Farmaco utilizzato per l’aborto chimico

FORMA FARMACEUTICA: Compresse

PRINCIPI ATTIVI: Mifepristone

INDICAZIONI: Indicato per l’aborto chimico da effettuarsi entro i primi due mesi di gravidanza.  Prima di somministrare il farmaco il medico deve accertare lo stato della gravidanza tramite ecografia: essa deve essere all’interno dell’utero e di durata inferiore ai 49 giorni dall’ultima mestruazione (sette settimane di gestazione). Il dosaggio varia da singolo soggetto e dopo la somministrazione il medico deve verificare l’avvenuta espulsione dell’embrione. Il mifepristone ostacola l’adesione degli ovuli alle pareti dell’utero e spesso viene affiancato da un altro componente, il misoprotol, capace di indurre le contrazioni uterine per l’espulsione dell’embrione. La posologia standard consigliata prevede:  1° giorno: 3 compresse di Mifepristone 200mg per os contemporaneamente;  3° giorno: 2 compresse di Misoprostolo 200mcg per os contemporaneamente; 14° giorno: accertamento dell’interruzione della gravidanza con eventuale ricorso all’intervento chirurgico in caso di fallimento dell’aborto medico. Il Mifeprex, se preso entro le prime sette settimane della gravidanza, porta all’aborto immediato nel 92-95,5 per cento dei casi. In alcuni casi isolati, tuttavia, potrebbe essere necessario un intervento invasivo posteriore o trasfusioni di sangue.

CONTROINDICAZIONI/EFFETTI SECONDARI: Ipersensibilità al principio attivo e/o ad uno dei suoi eccipienti. L’aborto chimico non può essere effettuato in pazienti che presentino allergia nota al mifepristone, insufficienza surrenalica, disordini emorragici, o che siano in terapia con anticoagulanti o cortisonici. Non somministrare oltre le sette settimane di gravidanza. L’utilizzo del mifepristone non è adatto per le gravidanze extra-uterine. Il farmaco, come tutte le prostaglandine, non possono essere somministrate in caso di: ipertensione arteriosa, angor, sindrome di Raynaud, insufficienza cardiaca, aritmia. Tra gli effetti collaterali maggiormente riscontrati vi sono crampi addominali, problemi gastrointestinali come nausea e vomito, febbre, emorragie di origine uterina, a volte abbondanti, per un periodo dai 7 ai 15 giorni. Se questi sintomi non dovessero regredire nel giro di 24 ore è necessario rivolgersi al medico per verificare che non si siano instaurate infezioni.

 NOTE: Il mifepristone è la molecola su cui si basa la pillola Ru 846, farmaco capace di indurre l’aborto chimico provocando contrazioni uterine per l’ espulsione dell’embrione.In realtà, però, secondo alcune ricerche condotte dai ricercatori dell’ University of California di Irvine, negli Stati Uniti, lo stesso principio sarebbe capace di arrestare lo sviluppo di alcuni tumori, tra cui il carcinoma ovarico ed il carcinoma mammario.Infatti, nella sperimentazione condotta sui topi geneticamente ingegnerizzati mancanti del gene BRCA1, si è scoperto che le ghiandole mammarie di questi topi tendevano ad avere più recettori per il progesterone. Metà dei topi mancanti del gene BRCA1 è stato trattato con mifepristone e nessuno di questi topi ha sviluppato forme tumorali. I Ricercatori hanno ipotizzato che le donne con propensione a sviluppare tumori ginecologici potrebbero trarre vantaggio dal Mifepristone.

Altri farmaci: Mifegyne, RU846

[Fonti principali: AAVV, Repubblica.it; AAVV, Pillole.org; AAVV, Xapedia.it ]

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