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Dipendenza da videopoker: perchè è difficile smettere

In un precedente articolo abbiamo parlato del gambling o anche dipendenza dal gioco. Ciò che vogliamo fare oggi è approfondire tale tematica prendendo in esame più specificatamente la dipendenza da video poker, sperando con l’occasione di far riflettere i lettori che si ritrovano in tale condizione. Nell’ultimo decennio, in molti Paesi, il gioco d’azzardo ha visto una grandissima diffusione, quasi se così possiamo dire a macchia d’olio. Ultimamente in qualunque direzione andiamo e ci giriamo ci troviamo di fronte alle slot machine e a video poker.

Ma quello che ci dobbiamo domandare è perché se c’è una costante lotta alle dipendenze, droghe, tabacco, alcool, i vari stati nutrono tanto interesse per tali “passatempi”? Quali quindi dovrebbero essere le motivazioni ad indurre verso una sospensione di tali attività? Adesso proviamo a fare una considerazione entrando maggiormente nella sfera tecnica. Analizzando la parte tecnica e di che cosa sia effettivamente un videopoker o altro gioco da locale pubblico, o da bar come viene comunemente considerato, la realizzazione e la programmazione è assai complessa, è un insieme di meccanismi matematici, il sistema infatti è realizzato prevedendo una sequenza fissa di vincite.

Detto questo anticipiamo già la predeterminazione di vincite e perdite le quali non sono nel modo più assoluto lasciate alla fortuna. Abbiamo così che le vincite basse sono le più frequenti, più infrequenti quelle medie, eccezionali e rare le vincite alte. Il videopoker o giochi similari non sono altro che dei computer rivestiti con una scatola serigrafata, accattivante con luci e suoni per attirare il giocatore. Ancora più strutturati invece sono i giochi on-line i quali hanno un duplice vantaggio ossia la possibilità di collegarsi in qualsiasi orario da casa o dall’ufficio e l’opportunità di incassare le eventuali vincite sul conto della propria carta di credito, alla larga dalla lente di ingrandimento del fisco.

Questo perché i casinò virtuali sono “residenti” in Paesi nei quali il gioco d’azzardo è del tutto legale o subisce innocue limitazioni. I gestori per prevenire grane chiedono ai giocatori di effettuare una “registrazione” che poi equivale ad un contratto ingannevole a cui è difficile retrocedere.

E se volessimo rivalerci sulla casa da gioco? Certo che è possibile, salvo scoprire a quale condizione: “I diritti delle parti saranno determinati, amministrati e regolati secondo le leggi del paese che propone il gioco, paese normalmente localizzato per esempio in Nigeria. Abbastanza lontano per scoraggiare ogni tentativo. In Italia attorno a cui orbitano molti casinò telematici si hanno il più alto numero di giocatori dopo quello del mercato inglese. In conclusione che si giochi per vincere perché allo stato attuale la crisi economica è forte o che lo si faccia per dipendenza è necessario essere consapevoli del fatto che nulla accade per caso o per fortuna ma tutto è calcolato.