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Approda in Italia il test per il malato immaginario

L’ipocondrìa è una delle malattie che colpiscono più persone al mondo (circa il 4-6% della popolazione italiana ne è affetto). Molière la descrisse magnificamente in una sua opera, e forse ne siete affetti anche voi. Infatti si tratta della più conosciuta “Sindrome del Malato Immaginario“, che non è quella che colpisce i bambini la mattina per non andare a scuola, ma una condizione psicologica che molte persone hanno, la quale fa credere di essere ammalati, quando in realtà si sta benissimo.

Finora i medici non la consideravano tale, ma prendevano per buoni i sintomi dei pazienti, curandoli come se fossero effettivamente malati, a volte però in maniera dannosa, dato che dare delle medicine ad una persona fisicamente sana può portare anche a gravi conseguenze. In altri casi i medici si rifiutavano di curare i malati immaginari i quali, convinti che il medico si sbagliasse, entravano in depressione. Per questo motivo Robert Kellner nel 1985 ha inventato un test per individuare i malati immaginari. Questo test si chiama Illness Attitude Scale, ed è considerato attendibile da oggi anche in Italia.

A confermarne la validità sono stati Silvana Grandi, Laura Sirri e Giovanni Fava della Facoltà di Psicologia di Bologna, che analizzando le ricerche nei Paesi che hanno adottato questo test negli ultimi 20 anni hanno concluso che i responsi erano validi, e così il test poteva essere utilizzato anche da noi. Esso comprende 28 domande dalle quali si può evincere lo stato del paziente, le sue preoccupazioni, l’effetto dei sintomi sulla sua vita, ecc. Tutti dati che però non possono essere analizzati da chiunque, ma solo da esperti di psicologia, che possono in questo modo valutare se una persona è ipocondriaca o se è effettivamente ammalata.

Infatti non si tratta di un test simile a quelli che si trovano nelle riviste, in cui in base al punteggio si capisce la propria condizione, ma ci sono domande che devono essere interpretate e analizzate da un medico, dato che se analizzate dal paziente stesso, in quanto ipocondriaco, potrebbe auto-diagnosticarsi centinaia di malattie diverse. Questo serve da supporto all’attività medica in quanto capita a volte che pazienti ipocondriaci non si convincono di star bene nonostante le analisi del sangue o gli esami da laboratorio negativi, ma continuano a recarsi dal medico per farsi assegnare decine di terapie per malattie che non hanno.

L’unico modo che si conosce per risolvere questa condizione, a parte l’opera di convincimento del medico, sono i farmaci antidepressivi e la psicoterapia. Ma adesso la terapia esplicativa di Kelnner potrà evitare tutto questo. Finora, spiega la dottoressa Grandi, l’IAS:

“Riduce i sintomi ipocondriaci anche del 70%. Consiste nell’insegnare al paziente a valutare correttamente i segnali che arrivano dal corpo, educandolo alla percezione selettiva: più si è attenti al corpo, più si riconoscono sintomi che altrimenti resterebbero inascoltati. Passo successivo, interpretarli correttamente: per questo occorre informare i malati e rassicurarli”

In questo caso i malati immaginari non avranno più scuse.

Fonte: [corriere.it]