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I brutti sogni fanno bene al cervello

I nostri sogni sono lo specchio di noi stessi, e tantissimi psicologi dopo Freud hanno cercato di dimostrarlo scientificamente. Decenni dopo, nessuno è riuscito ancora a superare il grande genio, a quanto pare. Ora, la ricerca suggerisce che i cattivi sogni, che in apparenza possono sembrarci negativi e spaventosi, la maggior parte delle volte sono in realtà positivi per il nostro cervello.

I cattivi sogni ci permettono di processare e di regolare le emozioni che si hanno durante la giornata durante il sonno nella fase REM, quando i sogni si formano, in base a quanto spiegano i ricercatori che hanno pubblicato lo studio su Health24.com. Questi sogni sono comunemente riempiti di bizzarre e spaventose immagini, spesso insipiegabili, che ci permettono di dissipare i timori.

Questi sogni differiscono dagli incubi, che invece sono brutti sogni che arrivano anche a farci svegliare per la paura. Gli incubi rivelano un problema emotivo che dev’essere curato se sono continui, spiegano i ricercatori in uno studio pubblicato il 15 aprile scorso sulla rivista Current Directions in Psychological Science.

Spiega Ross Levin, l’autore dello studio, ricercatore della Yeshiva University, che svegliarsi da un incubo è un sollievo, ma può servire a rafforzare la sensazione che la minaccia è reale. Circa l’85% di noi ha almeno un incubo all’anno, secondo il sito web, ma non è detto che si hanno problemi psicologici.

I problemi, e di conseguenza la ricerca dell’aiuto, scattano quando l’incubo è ricorrente e continuo, ma si differenzia di molto con i sogni semplicemente negativi. Un po’ come i cattivi ricordi che sono duri a morire perché, sin dai tempi dei nostri antenati, li aiutavano a rimanere vigili sul pericolo, anche i sogni negativi hanno un effetto simile. Ma come hanno dimostrato questi ricercatori, non soltanto essi si riferiscono a brutte esperienze, ma sono una semplice rielaborazione della nostra mente, anche di esperienze comuni.

[Fonte: Livescience]