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Denti da vampiro: non solo ad Halloween, ora si impiantano con la chirurgia plastica

Sembra incredibile, ma il film Twilight, oltre ad aver rilanciato il genere cinematografico vampiresco, ha anche lanciato una nuova moda: i denti da vampiro. Durante l’ultimo Halloween ad amplificare questo nuovo modello horror è stata addirittura Maria Lourdes Ciccone, figlia della cantante Madonna, la quale appena è stata ripresa con i canini finti da alcuni fotografi (foto sopra), ha trovato subito una schiera di fans pronti ad imitarla.

Ma dallo scherzo alla realtà il passo è stato più breve del previsto, e così se vi doveste trovare faccia a faccia con un vampiro anche lontano da Carnevale o Halloween non spaventatevi, si tratta di qualche simpaticone che non ha resistito ed ha fatto ricorso alla chirurgia plastica. La moda sembra sbarcata in Italia ed ha messo subito in allarme gli psicologi, i quali ora tentano di arginare il fenomeno. Sempre più adolescenti vorrebbero i denti da vampiro, e capita così che appena compiuta la maggiore età, chiedono di effettuare l’intervento.

Il primo caso italiano è di una ragazza romana di 22 anni che ha chiesto, ed ottenuto, dal suo dentista dei canini vampireschi. Si tratta di un intervento nemmeno troppo complicato per un medico chirurgo, alla stessa stregua di un tatuaggio o di un pearcing, solo che per arrivare a tanto, ci vuole anche la collaborazione dello psicologo.

Spiega Marialori Zaccaria, presidente dell’Ordine degli psicologi del Lazio:

Gli interventi sul corpo, dal tatuaggio al piercing, hanno radici antiche. Nelle società tribali esprimono il senso di appartenenza. E hanno a che fare con la ricerca di identità anche nelle nostre società. Ci si modifica per riconoscersi in un gruppo. Ma richieste molto estreme, devono allarmare. Perchè se si arriva a chiedere modifiche così profonde c’è un problema di identità su cui indagare.

Secondo l’esperta, pare che si tratti di un retaggio dell’adolescenza, una cosa normale quando si hanno 14-15 anni, in cui, essendo alla ricerca della propria identità, un ragazzino aderisce a questi movimenti “poco ortodossi”. Ma il disagio per la ricerca di identità e la necessità di aderire al gruppo di appartenenza di solito termina con la maggiore età. Un evento simile Zaccaria lo vede come un vero e proprio problema, in quanto, secondo lei, oggi

l’adolescenza, a livello psicologico si protrae anche fino a 30 anni.

Una volta si chiamava sindrome di Peter Pan. Ora forse la chiameranno sindrome di Twilight.