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La malattia del nuovo millennio: la convinzione di essere malati

Sindrome delle gambe senza riposo, ansia sociale, disfunzione sessuale femminile, sindrome di culto della celebrità, sembra che una nuova malattia venga inventata ogni settimana, per ogni potenziale stranezza nel comportamento umano. Ed in questo modo la condizione umana diventa una condizione medica.

Il 10% dei bambini britannici sono considerati malati di un disturbo mentale clinicamente riconoscibile, 34 milioni di prescrizioni di anti-depressivi sono state fatte nel Regno Unito nel 2007, mentre si stima che il 10% degli Stati Uniti dei bambini assuma il Ritalin, un medicinale per combattere i problemi del comportamento. Il dr. Tim Kendall, direttore del National Collaboration Centre for Mental Health e consulente del governo è profondamente preoccupato per quello che vede: una medicalizzazione di una vasta fascia della società.

Ai microfoni della BBC ha affermato:

Credo che vi sia un pericolo insito nel classificare come malate sempre più persone. Se guardate la “Bibbia” dell’American Psychiatric Association, vedrete che quasi ogni tipo di comportamento umano può essere classificato come in qualche modo aberrante. E’ pericolosa la tendenza ad inventare nuove categorie di malati, spesso su richiesta di aziende farmaceutiche alla ricerca di un nuovo farmaco.

Storico della medicina, il dottor Louise Foxcroft è d’accordo, e punta il dito contro le condizioni mal definite, come la disfunzione sessuale femminile e la scala di durezza erettile promossa dai produttori del Viagra, che ha dichiarato “è una creazione di paura e di ansia”. Tra i disturbi di cui si potrebbe fare volentieri a meno, secondo il dott. Foxcroft, c’è l’isteria dovuta a sintomi che possono variare da un’eccessiva masturbazione all’eccessiva lettura di romanzi con una tendenza a vagare con la mente.

Nel 1997 gli Stati Uniti hanno pienamente legalizzato la pubblicità dei medicinali soggetti a prescrizione medica. Da allora gli spot televisivi e le riviste popolari sono stati infarciti con esplicite indicazioni sull’efficacia di antidepressivi, medicinali per controllare il comportamento fino a terapie pre-mestruali per ridurre la tensione.

Il dottor Kendall si è interessato alle attuali proposte della Commissione europea che potrebbe allentare la coperta sul divieto di pubblicità dei medicinali soggetti a prescrizione medica per i consumatori europei. Il dott. Richard Tiner dell’associazione della British Pharmaceutical Industry dice che i suoi membri sono completamente contrari alla pubblicità diretta al consumatore sul modello americano. Meglio quindi che la pubblicità venga fatta direttamente a chi queste malattie può diagnosticarle, i medici, che poi le tradurranno con un linguaggio più comprensibile e meno allarmistico ai pazienti, che corrono il rischio di sentirsi malati soltanto guardando la pubblicità. Se la proposta diventerà legge quindi, come negli Stati Uniti, possiamo aspettarci di vedere nei prossimi mesi nuove malattie e nuovi farmaci per il loro trattamento, tanti nuovi modi di “non sentirsi bene” anche per voi che magari adesso vi sentite in forma.

Fonte: [BBC]