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Invecchiare mangiando poco e bene

Mangiare poco (e bene) per invecchiare me­no. Si può sintetizzare così il messaggio che i geriatri, al­l’unanimità, inviano in un’ottica di prevenzione. Preci­sa Bergamini

«La restrizione calorica è il modo più efficace per rallentare i processi di invecchiamento e, di conseguen­za, prevenire l’insor­genza delle classiche patologie correlate al­l’età: infarto, ictus, icumori, disturbi metabolici e malattie neurodege­nerative come l’Alzheimer».

Meno cibo introduciamo, più tempo hanno a disposizione le cellule per eliminare le compo­nenti danneggiate. E così, l’accu­mulo dei danni si riduce parec­chio. Prosegue l’esperto

 «Abbiamo visto in numero­si esperimenti di laboratorio che se ridu­ciamo l’apporto calorico, le cavie vivono più a lungo e hanno un’incidenza inferiore di patolo­gie correlate all’età».

 Sembra infatti che mentre proviamo il senso di fame, quel vuoto allo stomaco che arriva quando si salta un pasto, le cellule usino le sostanze guaste accumulate. Le demoliscono e le usano per sopravvivere al digiuno. E se al pasto successivo si mangia bene, i “magazzini” si possono riempire di nuovo. Ma conta anche la qualità: diversi studi hanno dimostrato che per restare giovani, e ridurre il pericolo di malattie nella terza età, è fondamentale mettere in tavola ogni giorno frutta fresca e verdu­re.

 «Ricche di principi antiossi­danti come vita­mine e sali minerali, rallentano i processi perossidativi responsa­bili dell’invecchiamento cellula­re».

E poi bisogna andarci piano con la carne, che contiene parec­chi grassi saturi, dando la prefe­renza ai pesci, soprattutto quelli che vivono in acque fredde, ric­chissimi di acidi grassi polinsa­turi. In poche parole, la dieta giusta per garantirsi una vec­chiaia sana e duratura è quella mediterranea. Le ciliegie sono un elisir di lunga vita. I piccoli frutti rossi, maturano da fine maggio a luglio, sono un’arma potente per la protezione delle cellule. E tengono alla larga rughe e vecchiaia.

Contengono infatti le antocianidine, molecole antios­sidanti della famiglia dei flavonoidi, che proteggono dai radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare. A dimostrarlo è uno studio statunitense condotto nel Western human nutrition research centre. Non va sottovalutato però il loro effetto lassativo: per alcuni, una ventina di ciliegie potreb­be provocare fastidiose diarree.

Fonte http://www.consumercare.bayer.it/ebbsc/export/sites/cc_it_internet/it/Sapere_and_Salute/articoli/Maggio_2010/10_Primo_piano.pdf