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La Legge 40 è dannosa per la procreazione assistita

Secondo il sottosegretario alla salute Eugenia Roccella, la legge 40, varata dal precedente Governo Berlusconi ed oggi al vaglio della Corte Costituzionale, è la legge migliore d’Europa per quanto riguarda la procreazione assistita. Questa legge prevede al massimo la produzione di 3 embrioni da impiantare immediatamente, dato che non è consentito il congelamento.

A poco più di 4 anni di distanza dalla messa in atto di questa legge, i primi risultati sono terribili. A protestare ci sono molte associazioni dei diritti umani ed associazioni scientifiche, che contestano la legge in quanto portatrice più di danni che di benefici. Prima di tutto, questa scelta dei tre embrioni porta molto spesso a parti trigemellari. Significa che nascendo tre bambini viene messa in pericolo la salute della madre, la salute dei tre piccoli (i quali spesso nascono prematuri o deformi) e rappresenta un costo enorme di sostegno per quanto riguarda la struttura sanitaria che li ospita.

Inoltre la legge ha la grave mancanza del divieto della diagnosi pre-impianto. Ciò significa che se una coppia è portatrice di malattie genetiche, non potrà mai sapere se il loro figlio rischia di contrarle. Tutto questo porta ad una “fuga” all’estero dove la diagnosi può essere fatta e dove una coppia ha maggiori probabilità di avere un figlio sano.