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Ibernata bambina affetta da tumore al cervello

Una bambina è stata ibernata per volontà dei genitori dopo la sua morte per un tumore al cervello non guaribile. Nella speranza che in un prossimo futuro possa essere riportata in vita dalla scienza.

E’ una storia struggente che colpisce al cuore ma che contestualmente porta i riflettori su due problematiche: la prima è quella della progressione della scienza nel campo della lotta ai tumori, mentre la seconda è strettamente correlata all’impatto psicologico che un lutto può avere sulla coscienza delle persone. Cosa porta una coppia di genitori a congelare letteralmente la propria figlia nella speranza che non solo venga trovata una cura ad una malattia ma che si abbia anche la possibilità di riportare in vita una persona alla quale il cervello è stato asportato? Perché è questo che è successo alla piccola Matheryn Naovaratpong.

La bambina è morta a gennaio all’età di tre anni dopo aver provato qualsiasi terapia esistente senza che nessuna avesse la meglio sulla grave forma di cancro al cervello da cui è stata colpita. Né chemioterapia né operazioni hanno potuto fare qualcosa per lei. Come genitore è difficile accettare la morte del proprio figlio e nello specifico quelli di Matheryn hanno portato tutto ciò su un nuovo livello, affidandosi al centro di crioconservazione di Alcor, in Arizona dove la bambina è stata ibernata. Questo è uno dei pochi centri a livello mondiale effettivamente riconosciuto come specializzato nella pratica. E nel quale risultano circa 100 persone attualmente ibernate, di cui la piccola thailandese è la “paziente” più piccola.

Non si tratta di una pratica per tutti: la cifra necessaria per l’intera operazione si aggira intorno ai 200mila dollari e tutto questo avviene come già spiegato senza che si abbia l’effettiva certezza della possibilità del risveglio dopo l’ibernazione. I tecnici americani hanno prima asportato il cervello della piccola inserendolo in un cella con ghiaccio a -79 gradi e poi hanno trasportato la bimba negli Stati Uniti per conservarla a -196 gradi.

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