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Più tutela per gli utenti di blog e siti web dedicati alla salute

Da ora in avanti, blog, forum di discussione e i social network dedicati alla salute dovranno fornire agli utenti una specifica “avvertenza”, che informi sui rischi di esporsi in rete con la propria patologia. E’ quanto stabilito dal Garante della privacy, che ha appena pubblicato le “Linee guida” per i siti web dedicati alle tematiche sanitarie.

Il ricorso sempre più massiccio alla rete da parte delle persone, che sui blog o sui social network si scambiano informazioni, partecipano a discussioni, chiedono consigli o persino consulenze, presenta un vantaggio innegabile per gli utenti. I siti web che trattano tematiche legate ai temi della salute e delle scoperte in ambito medico-scientifico, si sono moltiplicati soprattutto negli ultimi anni, e il successo è legato soprattutto alla semplicità di linguaggio usata per spiegare argomenti anche molto complessi o particolarmente delicati, fornendo spesso indicazioni utili, come numeri a cui rivolgersi, o segnalazioni su eventi importanti. Almeno, così lavoriamo sul blog di Medicina Live.

Tuttavia, per gli utenti che navigano sui blog di salute ci sono anche dei rischi legati non tanto alla veridicità delle informazioni, quanto alla pubblicazione e alla diffusione on line dei dati relativi alla propria condizione di salute. Per tale ragione, le nuove Linee guida del Garante prevedono per i siti che si occupano di tematiche sanitarie a 360°, l’inserimento in home page una specifica avvertenza, il cui scopo sarà quello di richiamare l’attenzione sui rischi connessi al fatto di rendersi identificabili sul web in relazione alla propria patologia.

In questo modo, inoltre, viene meno anche la possibilità che le informazioni personali possano essere indicizzate dai motori di ricerca generalisti o conosciuti dalla generalità degli utenti Internet e non dai soli iscritti al sito. L’utente, così avvisato, potrà fare attenzione e decidere in modo più consapevole se inserire o meno dati personali (es. nome, cognome e-mail etc.) che possano rivelare, anche indirettamente, la propria identità.

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