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Urotensina II, la molecola che soppianterà il Viagra

La famosa pillola blu, che tanti uomini ha reso felici, è sempre un medicinale, e come tutti i farmaci, ha la cattiva abitudine di avere degli effetti collaterali. Per ottenere le stesse prestazioni, la scienza se ne è inventate di tutti i colori, ma non aveva mai pensato di provare ad incidere su una molecola, con un’azione che non può avere effetti collaterali.

A questo ci hanno pensato i ricercatori dell’Università Federico II di Napoli, i quali hanno individuato nell’urotensina II la soluzione ai problemi di disfunzione erettile. Essa pare che agisca anche in maniera più diretta rispetto al Viagra, aumentando la concentrazione di ossido nitrico nel sangue. Si tratta di una molecola individuata 30 anni fa nei pesci, e finora è stata provata soltanto sui topi, con ottimi risultati.

Pare infatti che i roditori, i quali hanno un corpicino che, per quanto piccolo, è molto simile come funzionamento a quello umano, riescano ad ottenere un’erezione pressoché immediata grazie a questa molecola. Scientificamente si definisce l’Urotensina II un peptide vasoattivo, cioè una molecola in grado di favorire la contrazione e la dilatazione dei vasi sanguigni, che poi è proprio ciò che avviene durante l’erezione.. Ovviamente per la sperimentazione sugli esseri umani ci vorrà ancora molto, ma gli esperimenti effettuati in laboratorio sono piuttosto confortanti.

Durante gli esperimenti in vitro si è notato come l’Urotensina II si lega infatti con il recettore GPR 14 presente nel corpo umano nel sistema nervoso centrale, ed in particolare nel corpo cavernoso di cui provoca il rilassamento. Somministrato in quel punto infatti, l’Urotensina induce l’endotelio a liberare ossido nitrico, il quale comporta l’erezione. Quest’individuazione è molto importante perché oltre ad essere utilizzata dall’industria farmaceutica per “partorire” il figlio del Viagra, potrebbe essere utilizzata anche per scopi terapeutici per curare casi di disfuzione erettile.

La ricerca sarà pubblicata sul prossimo numero del Journal of Sexual Medicine.

[Fonte: Ansa]