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Coronavirus, può trasmettersi da mamma al bimbo in gravidanza

Il coronavirus può trasmettersi da mamma al bambino nel corso della gravidanza: sebbene sia un evento raro può accadere e non bisogna sottovalutarne le implicazioni. E’ questa la conclusione di una ricerca italiana coordinata da Fabio Facchetti, direttore del Laboratorio di Anatomia patologica dell’università degli Studi di Brescia – Spedali Civili.

Contagio avverrebbe attraverso la placenta

Il contagio avverrebbe, secondo lo studio, attraverso la placenta.  Pubblicata sul numero di settembre della rivista EBioMedicine, la ricerca ha analizzato la placenta di una giovane donna ricoverata alla 37esima settimana di gravidanza per la comparsa di febbre e altri sintomi ricollegabili al Covid-19.  La paziente è risultata positiva al virus e con l’induzione del parto ha dato alla luce un bambino che a 24 ore dalla nascita non solo è risultato positivo al test ma ha anche sviluppato una polmonite con conseguenti difficoltà respiratorie.

Gli scienziati, con gli strumenti a loro disposizione, hanno rilevato la presenza di Sars-CoV-2 in diverse componenti della placenta, appartenenti sia alla madre, ovvero cellule infiammatorie nel sangue materno, che nel bambino. I medici, per lo studio, si sono avvalsi anche della collaborazione del Reparto di Virologia dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, la Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’ateneo bresciano/Spedali Civili diretta da Enrico Sartori, l’Ifom di Milano e l’Unità di immunologia oncologica dell’università di Palermo.

Studiare metodi di contagio per conoscere effetti

L’analisi dei ricercatori ha riguardato la proteina spike isolata nella placenta della donna sopracitata ma anche gli esami di altre 100 donne che hanno partorito tra febbraio e maggio 2020 agli Spedali Civili di Brescia: 15 di esse sono risultate positive al virus, 34 negative e 52 non valutabili. L’attenzione e lo studio si sono poi focalizzati sulla giovane mamma il cui bambino è risultato positivo, dato che è stato rilevato l’rna virale del covid-19 “in abbondanza nelle cellule fetali che rivestono il villo coriale” e che si trovano a contatto diretto con il sangue materno.  Ha spiegato il prof. Facchetti:

Gli effetti e le conseguenze del nuovo coronavirus sulle donne in gravidanza e sui neonati sono poco conosciuti, ma la crescente segnalazione di casi di madri affette da Covid-19, i cui neonati hanno presentato segni di infezione precoce dopo la nascita, hanno indicato che la trasmissione di Sars-CoV-2 da madre a figlio è un evento possibile. I risultati del nostro studio dimostrano per la prima volta che la trasmissione verticale dell’infezione è possibile, seppur rara, e che essa si verifica mediante il passaggio del virus da cellule circolanti materne ai villi coriali della placenta.

Sebbene l’infezione da coronavirus sembra colpire con prevalenza i polmoni e che i danni principali all’organo dipendano dai meccanismi infiammatori che si scatenano, è stato verificato come nel caso del contagio dalla placenta sia stato possibile raggiungere uno stato di guarigione veloce sia per la mamma che per il piccolo: fattore che porta a pensare ad una reazione infiammatoria di tipo differente per il suddetto organo.