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Gay: perchè tanta ostilità? Il Bologna Pride senza il sostegno della Carfagna, alla faccia delle Pari Opportunità

La società cambia, non necessariamente in peggio. In un Paese che addita il diverso come il soggetto più debole e criticabile, le cose però funzionano diversamente ed ogni deviazione dalla concezione comune di normalità viene avversata come nemica del bene pubblico.

Molti addebitano alla presenza così massiccia della Chiesa in Italia il motivo di tanta reticenza all’apertura. Ma, cari cattolici, i transessuali e i gay non sono forse figli di Dio, come tutti gli altri?

Altra sciocchezza che si sente spesso ripetere in giro è che i gay oggi siano in aumento. Chiunque abbia un po’ di cervello e chiunque abbia una minima nozione di letteratura ed arte, sa invece che l’omosessualità e la bisessualità sono sempre esistite da quando esiste l’uomo e che molti geni erano gay.
Semplicemente oggi hanno avuto il coraggio di uscire allo scoperto, vincendo le paure, le difficoltà di una società che tenta ancora di emarginarli.

Il 7 giugno si svolgeranno due cortei gay in contemporanea a Roma e a Milano, mentre il 28 giugno si svolgerà il Bologna Pride.
Le richieste principali del Movimento Transessuali italiani e delle associazioni di gay e di lesbiche è il riconoscimento giuridico pubblico delle unioni civili tra persone dello stesso sesso.

Il ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna ha rifiutato di dare il suo beneplacito all’evento. Sembrerebbe che la neoparlamentare abbia dichiarato che i gay pride non servono a nulla e che gli omosessuali non vivono poi così malaccio. Una risposta da vero difensore delle Pari Opportunità, non c’è che dire.
I gay pride vengono considerati una sterile manifestazione di esibizionismo. Non vogliamo far pesare alla Carfagna il suo passato da soubrette, ma sentir parlare di esibizionismo sterile da un ex show girl è davvero troppo. Le esibizioni sono una cosa. I diritti sono un’altra. E dovrebbero essere uguali per tutti.