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Clean eating privo di controindicazioni?

Il clean eating è davvero privo di controindicazioni? Questo regime alimentare promette una pelle radiosa, una maggiore quantità di energia da sfruttare e perdita di peso: vediamo insieme quali sono i benefici e quali sono le controindicazioni di questo approccio al cibo.

Bilanciare bene benefici e problemi

Sotto questo nome viene riconosciuto un avvicinamento pulito all’alimentazione che generalmente porta alla conduzione di uno stile di vita sano ma che se non tenuto sotto controllo in modo adeguato,  potrebbe condurre gli individui a incappare in disordini alimentari di diversa portata.  Prima di tutto bisogna comprendere cosa significa clean eating: all’interno delle parole “mangiare pulito” infatti vengono racchiuse diverse interpretazioni del mangiare sano e non tutte le accezioni sono positive: per spiegare meglio sotto tali termini è possibile riscontrare sia il regime sano di chi decide di consumare più frutta e verdura e meno carne rossa e allo stesso tempo quello di chi si adagia su una restrizione calorica molto importante non necessaria, magari decidendo di eliminare glutine e lattosio dalla propria dieta senza però averne effettivo bisogno.

Per quel che riguarda i benefici del clean eating, va detto che la riduzione del sodio, delle bevande zuccherate e di tutti quegli alimenti ultra elaborati può effettivamente portare un miglioramento delle condizioni di salute della persona, riducendo il rischio di sviluppo di malattie croniche e una perdita di peso.  Puntare quindi a un’alimentazione più sana nell’ambito del clean eating può non essere un approccio sbagliato, ma tale comportamento alimentare deve essere regolato dalla consulenza di un dietologo o di un nutrizionista che potranno aiutare la persona a gestire al meglio il proprio regime dietetico.

Attenzione ai disturbi alimentari e all’ortoressia

Il clean eating, può però rappresentar anche un fattore di rischio per lo sviluppo di disturbi alimentari. Secondo la National Eating Disorders Association, infatti, può aumentare il rischio di ortoressia, cioè l’ossessione per il cibo sano. Ed è necessario distinguere in questo caso, ulteriormente, tra questo approccio ossessivo alla ricerca di cibi sani con delle scelte alimentari etiche che vadano a rispettare l’ambiente e al contempo facciano bene all’organismo.

Tra l’altro, patologicamente parlando, è necessario sottolineare che spesso e volentieri il clean eating, soprattutto se espresso nella sua accezione più severa, può portare a carenza di proteine e vitamina B: motivazione per la quale, nel caso si intenda provare questo approccio al cibo è fortemente consigliato farlo seguendo le linee guida messe a punto a tal riguardo dai nutrizionisti per un corretto bilanciamento dei nutrienti da assumere.