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Rischio perdita della memoria durante la menopausa

La scienza oggi conferma quello che le donne sospettavano da tempo: la memoria e l’apprendimento subiscono un colpo durante la menopausa. La ricerca, pubblicata su Neurology, constata che le donne non riescono ad apprendere durante la perimenopausa precoce o ritardata, quando i periodi sono irregolari, ma non scomparsi del tutto.

Le modifiche sono sottili, e si manifestano meno dell’effettivo declino che avviene negli anziani. Un aspetto importante è che il deficit, se così può essere chiamato, spesso è temporaneo: la capacità di apprendimento ritorna una volta che la postmenopausa è iniziata. Secondo il Dr. S. Karlamangla Arun, professore associato di medicina presso la UCLA David Geffen School of Medicine e uno degli autori dello studio:

La buona notizia è che quando finisce la menopausa e si entra nella postmenopausa, la performance cognitiva, la memoria e l’apprendimento tornano ai livelli di premenopausa.

Secondo il dottor Victor Henderson invece:

Per le donne che sono all’inizio o alla fine della menopausa, non ci sono grossi cambiamenti nella memoria, ma ci possono essere alcuni problemi durante il processo di transizione.

Quasi due terzi delle donne dicono di avere problemi di memoria durante questo periodo della loro vita, secondo i ricercatori. Questo dovrebbe essere dovuto agli estrogeni che hanno effetti benefici sulle funzioni cerebrali. Essi subiscono un declino quando si verifica la menopausa, e le fluttuazioni dei livelli ormonali che si verificano durante la perimenopausa possono compromettere la memoria e altre funzioni cerebrali.

La ricerca si è basata sull’osservazione dei ricercatori dell’UCLA sulla velocità di elaborazione, memoria verbale e memoria funzionale in 2.362 donne che tra i 45 e 57 anni. Esse sono state seguite per più di quattro anni. Le valutazioni sono state effettuate nel corso delle quattro fasi di transizione: premenopausa (periodi mestruali normali); prima perimenopausa (alcune irregolarità, ma che non durano a lungo); tarda perimenopausa (mancanti mestruazioni da 3 a 11 mesi); postmenopausa (senza il ciclo per un anno).

La rilevazione è stata che le donne tra il periodo iniziale di premenopausa e durante l’immediato ingresso in menopausa misuravano prestazioni cognitive diverse dal periodo dell’intera menopausa. Ma sorprendetemente il funzionamento cognitivo in realtà non subiva un declino in ogni gruppo. In realtà anzi, migliorava in tutti i gruppi. Ma le donne in tarda perimenopausa dimostravano meno velocità di elaborazione rispetto alle donne negli altri tre fasi.

Sia in precoce che in tardiva perimenopausa, le donne mostravano una minore funzionalità della memoria verbale. Il progesterone sembrava aiutare le funzioni cognitive, ma dopo l’ultimo periodo è stato collegato a piccoli miglioramenti con i punteggi dei test realizzati da donne senza ormoni. I ricercatori stanno ancora studiando se i sintomi della menopausa, come le vampate di calore, giocano un ruolo nella memoria e nell’apprendimento e nelle sue fluttuazioni. Secondo Henderson:

Per le donne anziane, cioè dopo 60-65 anni, è abbastanza chiaro che la terapia ormonale non aiuta la memoria e non può prevenire la demenza o il morbo di Alzheimer. In realtà, sembra aumentare il rischio di demenza, quando questa terapia si inizia dopo questa età.

Il messaggio lanciato dai ricercatori è sull’uso appropriato della terapia ormonale, cioè adottarla solo per i sintomi fastidiosi della menopausa, per il minor tempo possibile e alla dose più bassa possibile.

Fonte: [Health24]