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La mappa dello sballo: dagli scarichi urbani Milano in cima per consumo di cocaina

I tunnel della dipendenza aumentano, anno dopo anno. Sembra quasi che non si possa vivere oggi senza appigliarsi a qualche insano vizietto: dal fumo all’alcool, dall’alimentazione sregolata alle perversioni sessuali, gli eccessi sembrano governare la nostra società.

Nessun falso moralismo, sia ben inteso: la libertà di strafare e di distruggere la propria vita è una delle tante strade che si sceglie in totale autonomia di percorrere. Pensiamo alla droga, per esempio. E’ proprio vero che siano soltanto le cattive compagnie, i problemi esistenziali a spingere verso le sostanze stupefacenti?

Recentemente ho ascoltato una serie di interviste realizzate dal Tg1 ad un rave party milanese in cui ha perso la vita un ragazzo: molti hanno dichiarato che i loro amici di sniffata sono liberi professionisti, studenti universitari, laureati.
Insomma, il profilo del ragazzo di strada che si droga non regge più. Oggi la gente assume sostanze stupefacenti per una ragione ben più ovvia, che probabilmente i sostenitori del mito dell’emarginato dalla società che si buca, fanno fatica ad ammettere: la noia. Oggi si beve e ci si droga per divertimento.
Sono abbastanza vicina al mondo dei giovani, facendone parte, per capire che è così. La droga è diventata per la mia generazione, e non solo, il tempo libero, il diversivo.
E’ come per il fumo, si inizia per divertimento, la prima sigaretta è giusto per provare com’è, smettere e fermarsi in tempo, prima che diventi un vizio è prerogativa delle volontà più forti.
A drogarsi oggi sono spesso i figli unici di genitori più che benestanti e per un motivo semplice: possono permetterselo.

Secondo una recente indagine, sulla base del metodo dell’Istituto Mario Negri, che analizza i residui delle droghe negli scarichi urbani per calcolare i consumi nella popolazione, Milano è la prima per dosi di cocaina sniffate.
Vorremo ancora ignorare che il consumo di cocaina è legato al benessere? Le droghe pesanti non sono appannaggio dei meno abbienti. Potrete vedere il figlio di un operaio fumare cannabis, ma è più probabile che a drogarsi siano figli di papà viziati.

Lo stesso discorso vale per l’alcool. Un servizio di Lucignolo di qualche tempo fa mostrava come anche i ragazzino tra i 13 ed i 16 anni nelle città del Nord, iniziassero dal primo pomeriggio, a consumare superalcolici.
Ora io, che sono cresciuta in una provincia del sud Italia, vi posso assicurare che tra i miei amici non avevamo certo la possibilità economica e nemmeno la tendenza ad ubriacarci ogni giorno. Non voglio alimentare discussioni e polemiche tra il Nord ed il Sud, ma bisognerebbe mettere in discussione il luogo comune del poveraccio afflitto da problemi che si droga. Anche perchè i dati parlano chiaro.

Lo studio è stato pubblicato dalla rivista americana Environmental Health Perspectives’ del National Institute of Environmental Health Sciences (Niehs) ed effettuato su tre grandi città europee.
I ricercatori del Dipartimento ambiente e salute dell’istituto milanese hanno esaminato le fogne di tre città europee, ed ecco i risultati dei dati raccolti, da intendersi per quantità su mille abitanti:

  • Consumo di cannabis (il più diffuso ovunque).
    Londra: 61 dosi giornaliere per mille abitanti
    Lugano: 53 dosi
    Milano: 24 dosi
  • Consumo di eroina.
    Londra: 7 dosi giornaliere per mille abitanti
    Lugano: 3,3
    Milano: 2,3
  • Uso di cocaina.
    Londra:6,9 dosi giornaliere per mille abitanti
    Lugano:6,2
    Milano:9,1
Le meno utilizzate sono le anfetamine, con 2,8 dosi per la città di Londra, e solo 0,4 e 0,1 per Lugano e Milano.
La mappa dei consumi, secondo gli studiosi, dimostra che il metodo Mario Negri, fondato sull’analisi degli scarichi urbani, può essere considerato più che attendibile.
Il confronto dei dati tra città diverse è altresì utile per meglio comprendere il fenomeno della diffusione di droghe tra la popolazione e le variazioni quantitative. Non resta che ricordarvi che per divertirsi ci sono modi migliori che rovinare la propria esistenza facendo uso di droghe pesanti. La vita è una scelta.