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Reflusso gastroesofageo e dieta sbagliata

 La cattiva alimentazione favorisce il reflusso gastroesofageo, ovvero la risalita delle sostanze gastriche (acide) dallo stomaco fino anche alla gola. E’ una patologia molto frequente che coinvolge almeno il 25 % della popolazione totale, complici gli stili di vita errati e la dieta alimentare sbagliata. Lo sapevamo già che questi erano tra i probabili fattori di rischio, ma ora lo conferma anche una ricerca dell’Osservatorio Nutrizionale del Grana Padano (costituito da medici e dietisti), realizzato tramite un sondaggio su una popolazione/ campione di 7.000 adulti con età superiore ai 25 anni. Ma quali sono i sintomi?

I sintomi del reflusso gastroesofageo

Il sintomo classico è quello del bruciore sopra la “bocca dello stomaco”, soprattutto dopo i pasti e se ci si mette a fare il riposino sdraiati in posizione orizzontale. In alcuni casi però il reflusso gastrico provoca dei sintomi atipici, o comunque comunemente non riconducibili all’apparato digerente: tosse e/o asma, laringite o addirittura dolore al torace.

I cibi da evitare con il reflusso gastroesofageo

Nel corso dello studio dell’Osservatorio, sono stati messi in evidenza per gli intervistati tutti quei cibi considerati “aggressivi” e che si sono rilevati come tali: carni ed altri alimenti grassi, alcool, cioccolato, caffè, tè, cibi piccanti, pomodori e bevande gassate. Sono questi gli alimenti che andrebbero evitati in un caso di reflusso gastroesofageo. Il tutto viene peggiorato dal fumo e dalla sedentarietà: i pazienti più esposti a questi disturbi inoltre sono per lo più obesi o sovrappeso. Il sintomo però non è solo favorito da cibi “cattivi”, ma anche da carenza di assunzione di quelli “buoni”, protettivi, come la frutta  (tranne gli agrumi, pure tra i cibi aggressivi) e la verdura, i legumi, l’olio extravergine d’oliva ed il pane integrale. Per alleviare i sintomi del reflusso gli esperti consigliano dunque di analizzare il proprio stile di vita e l’alimentazione e di tentare di porvi rimedio in questo senso. E’ buona norma comunque rivolgersi anche ad uno specialista gastroenterologo per comprendere anche le altre cause del reflusso e prevenire danni peggiori, come accade ad esempio in presenza di Helicobacter Pylori.

Fonte: Osservatorio Grana Padano

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