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Fecondazione assistita a rischio per probabili difetti alla nascita

Chi pensava che il modo più sicuro per far nascere un figlio potesse essere la fecondazione assistita, si sbagliava di grosso. Secondo ultime ricerche effettuate in Gran Bretagna, il Paese nel quale c’è il più alto tasso di nascite in provetta (10 mila all’anno), si è rilevato come c’è un 30% di possibilità in più per i nuovi nati di contrarre malattie o difetti in più rispetto ai nati in maniera naturale.

In particolare tali problemi vanno dal labbro leporino a problemi al palato, ma anche condizioni ben più gravi come malformazioni cardiache o anomalie dell’apparato digerente, fino addirittura ad una condizione, piuttosto rara ma preoccupante, denomianta sindrome di Angelman, la quale è stata accertata come causa del ritardo mentale.

Secondo coloro che si occupano di professione di fecondazione assistita, questi eventi catastrofici molto spesso sono dovuti all’età avanzata delle neomamme. Statisticamente infatti le donne che si rivolgono a centri specializzati per la fecondazione assistita hanno un’età più elevata rispetto alle donne che danno alla luce un figlio in maniera naturale. Ciò significa che l’età della madre inciderebbe anche sui figli nati naturalmente.

In realtà la vera causa di questi problemi non è ancora nota, ma i sospetti sono molteplici. Primo fra tutti, i farmaci che stimolano l’ovulazione femminile, standard per ogni caso. Questa stimolazione artificiale inciderebbe negativamente sulla qualità dell’ovulazione stessa, permettendo di fecondare ovuli non ancora pronti o non adatti. Altri sospetti cadono sulla microiniezione intracitoplasmatica, una nuova tecnica che comporta la microiniezione di un singolo spermatozoo in un ovocita maturo allo scopo di ottenerne la fertilizzazione. Ma vista la varietà dei casi e dei problemi riscontrati, non si escludono altre piste.

Per questo la Human Fertilisation and Embryology Authority, l’autorità britannica in materia, ha intenzione di porre l’avviso sui rischi di tali problematiche sul proprio sito internet, in modo da rendere le coppie consapevoli su che cosa vanno incontro.

[Fonte: Adnkronos]