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Coronavirus, farmaci da taschino in sperimentazione

Farmaci da taschino da utilizzare per approcciare immediatamente i sintomi del covid ed evitare che si aggravino: già dal prossimo autunno potrebbero essere approvati dei medicinali capaci di sostenere la vaccinazione nella lotta contro il contagio da covid-19.

Farmaci in sperimentazione per uso comune

Ancor meglio: questa tipologia di molecole potrebbe essere la chiave per portare il coronavirus a perdere la sua “efficacia” distruttiva, agendo come un normale antivirale. Basterebbe infatti assumere uno di questi due medicinali per alleviare i sintomi del covid: va sottolineato però che si tratta ancora di sostanze che sono in fase di approvazione ma che promettono davvero grandi cose nella lotta al virus. C’è chi ovviamente è entusiasta e chi ancora non è convinto. Dov’è la differenza con i farmaci già approvati dalla Associazione Italiana del farmaco per combattere il coronavirus? Essenzialmente nella possibilità di essere utilizzati con facilità da parte dei pazienti, senza dover raggiungere uno stato di salute pessimo prima di poter accedere a determinate cure.

Il primo farmaco che ha mostrato di essere capace di bloccare la contagiosità del covid-19 in sole 24 ore è il Molnipiravir, un antivirale che può essere assunto per via orale e che dà modo di non essere più contagiosi entro 24 ore: tecnicamente parlando si trova alla fase 2 (su 4) di approvazione ed è stato sviluppato dalla casa farmaceutica statunitense Ridgeback Biotherapeutics in collaborazione con la società farmaceutica Merck & Co. Inc, ovvero la MSD.

Una svolta nella lotta al virus?

Si tratta di una formulazione molto interessante dato che la sua efficacia consentirebbe di inibire lo sviluppo di una forma grave della malattia, ridurre il periodo della stessa e dare modo di interrompere focolai locali con facilità.

C’è poi un altro farmaco in via di sperimentazione ed è l’AT-527. In questo caso si tratta di un nucleosidico orale che era stato pensato per il trattamento dell’epatite C dalle case farmaceutiche Atea Pharmaceuticals e Roche. A sorpresa la molecola hanno mostrato di funzionare anche nei casi di infezione più avanzata attenuando gli effetti. Questo medicinale è anch’esso in fase 2 ma in procinto di passare in fase 3: entrambi sono facili da portare con sé e da essere assunti.

Sebbene la maggior parte della lotta contro il coronavirus avvenga al momento attraverso le vaccinazioni e il rispetto delle norme igieniche di distanziamento, il poter contare su un medicinale semplice da somministrare, magari acquistato con una semplice ricetta, potrebbe davvero rappresentare la svolta per riportare tutto quanto alla normalità. Obiettivo che si sta tentando di perseguire da un anno.