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3 condizioni di salute da evitare dovute al freddo

Freddo e gelo, la stagione è quella giusta, ma il perdurare delle avverse condizioni meteo ci rende veramente difficile la quotidianità. Le temperature sono rigide, il vento è forte e ghiacciato, nevica oppure piove in continuzione. D’inverno però non esistono solo raffreddore ed influenza (che tra l’altro sono condizioni per lo più virali e dunque solo relativamente ricollegabili al freddo) a mettere in crisi la salute: geloni, ipotermia e congelamento sono altre vere e proprie malattie di stagione. Da evitare!

Geloni

Sono delle lesioni della pelle, trattabili e dunque reversibili nell’arco di qualche giorno. Si sviluppano a causa dell’aggressione del gelo in combinazione con l’umidità. Ne è colpita specialmente la cute delle dita sia delle mani che dei piedi (con le scarpe non adeguate il piede suda ed il freddo penetra), ma spesso anche il naso. Un gelone si presenta inizialmente con arrossamento, intorpidimento e prurito. Talvolta anche con vesciche. Il dolore può essere tale da non poter camminare se colpiscono i piedi.

 

Congelamento

Non è molto frequente nel quotidiano per la maggioranza di noi subire una qualche forma di congelamento: è una problematica che riguarda essenzialmente chi è esposto al freddo e al gelo per molte ore, specie se oltre al freddo vi è vento ed umidità. Tali condizioni provocano vasocostrizione e dunque scarso afflusso di sangue. Nelle forme lievi (e più comuni) la parte colpita diventa pallida, bianco-grigia e massaggiarla o riscaldarla prontamente può risolvere. Negli eventi più gravi i tessuti coinvolti possono subire una “necrosi” cioè morire. In genere questo accade alle aree più esposte o meno irrorate dal flusso sanguigno, come gli arti, i lobi delle orecchie, il viso. E’ necessario rivolgersi prontamente ad un medico (oltre che riscaldarsi) laddove la parte diventi cianotica e dolente, con comparsa di bolle.

 

Ipotermia (assideramento)

E un congelamento di tutto l’organismo. Con il termine ipotermia (o assideramento) si intende infatti una condizione in cui la temperatura corporea scende sotto i 35° C, soglia oltre la quale le funzioni vitali sono a rischio. I sintomi compaiono in modo progressivo: difficoltà a parlare, a camminare, confusione mentale, affaticamento, tensione muscolare e poi perdita dei sensi fino al coma. E’ di questo che purtroppo muoiono numerosi senza tetto ogni anno.

 

 

 

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Fonte: Ministero salute

Foto: Thinkstock