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Caso Englaro: il Ministro Sacconi si oppone, necessario ricorso a formula esecutiva

La politica prova ancora una volta a mettere i bastoni tra le ruote della giustizia, e come nuovo terreno di scontro sceglie il caso di Eluana Englaro. Con un atto di indirizzo alle Regioni emanato dal Ministro al Welfare Maurizio Sacconi, si impone di non interrompere la nutrizione a qualsiasi tipo di malato. E’ indiretto il riferimento al caso Englaro, ma più che evidente.

A denunciarlo è l’amministratore delegato della casa di cura “Città di Udine” Claudio Riccobon, il quale, in una conferenza stampa, ha parlato di una

incursione del Ministro Sacconi, che non intacca la validità del decreto della Corte d’appello di Milano e della corte di Cassazione.

Ma anche di un “intervento intimidatorio” ai microfoni di Radio Uno. I riferimenti a questo caso dell’atto ministeriale sono evidenti, anche perchè non è un caso che siano arrivati proprio ieri. Secondo l’iter che Eluana stava seguendo infatti, senza quest’intervento, a quest’ora sarebbe già dovuta essere nella casa di cura, per iniziare il percorso per interrompere l’alimentazione. Infatti, come ha dichiarato sempre Riccobon, la donna sarebbe già dovuta arrivare all’alba nel capoluogo friulano, ma l’autoambulanza che la doveva trasportare non è potuta partire a causa dell’intervento di Sacconi.

“non appena il provvedimento si rivelerà inefficace in termini di impedimento di esecuzione del decreto, Eluana sarà subito trasferita a Udine”.

Così ha concluso Riccobon la conferenza stampa, manifestando la volontà di dare esecuzione ad una sentenza stabilita dal tribunale di Milano nel nome del popolo italiano. Infine questo è stato il pensiero del dottor Carlo Alberto Defanti, il neurologo che ha seguito Eluana in tutti questi anni:

“Mi aspettavo manifestazioni di piazza, presidi, ma non un atto così subdolo e sottile. Hanno individuato l’anello debole di tutta la catena, la clinica, attuando una minaccia concreta che potrebbe far presumere il venir meno del finanziamento. Sembra di essere tornati indietro ai tempi di Montesquieu, è come non essere più in uno Stato di diritto”.

I legali della famiglia Englaro ora chiederanno una formula esecutiva del decreto alla cancelleria della Corte d’Appello, l’unico modo per mettere la parola fine ad una storia che sta andando avanti da troppo tempo e che, comunque si concluda, ha come unica vittima Eluana.