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La Fifa apre in Sudafrica il primo centro sportivo anti-Aids

La FIFA, la federazione internazionale del calcio, ha aperto il primo centro della speranza a Cape Town, in Sudafrica, per utilizzare il calcio come una scuola per i bambini istruiti su come evitare di farsi infettare dal virus HIV. La Fifa ha organizzato il Mondiale di calcio che si terrà nel giugno prossimo proprio in Sudafrica, e vuole portare avanti questo progetto sportivo per promuovere la crescita di questo Paese. Una crescita che deve partire proprio dalla salute pubblica.

Il Football for Hope Khayelitsha Center è il primo dei 20 centri di questo tipo in tutta l’Africa, che l’organo di governo del calcio ha intenzione di costruire, al fine di garantire normali benefici al popolo africano anche dopo che il torneo che accende i riflettori sul Continente si sarà concluso.

Abbiamo detto per anni che si procede ad un lascito in Africa, quando portiamo qui la Coppa del Mondo. E’ la prima volta che quello che abbiamo detto, il calcio è speranza, diventa una realtà

ha dichiarato il presidente della Fifa Joseph Blatter nella presentazione ufficiale. Grassroot Soccer, un’organizzazione sudafricana che sfrutta il calcio per educare i giovani sull’HIV/AIDS, gestirà il centro a nome della FIFA e di Streetfootballworld, un ente di beneficenza di livello mondiale che utilizza il calcio per lo sviluppo delle aree povere.

Con oltre 1,2 milioni di residenti, Khayelitsha, che si trova a circa 30 km dal centro di Città del Capo in una zona conosciuta come la Cape Flats, è una delle più grandi townships di tutto il Sudafrica. La maggior parte delle famiglie vive in un mare disordinato di baracche che si tengono su grazie ad un gioco di incastri di fogli di lamiera o di legno.

La disoccupazione nella zona è stimata tra il 60 e il 65%. La maggior parte delle persone di Khayelitsha hanno perso qualcuno vicino a loro soprattutto a causa dell’HIV/AIDS, una malattia che si calcola infetti un sudafricano su nove. Non sarà la soluzione del problema, ma un modo nuovo, e si spera migliore, per affrontarlo.

[Fonte: Health24]