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Giulio Andreotti è morto, da tempo le condizioni di salute aggravate

 Giulio Andreotti è morto. Aveva 94 anni ed è stato Presidente del Consiglio della nostra Repubblica per ben 7 volte. Le sue condizioni di salute si erano aggravate di recente, a tal punto, che per la prima volta lo scorso 18 Aprile era stato assente alle elezioni del Presidente della Repubblica. Si è spento da circa un’ora nella sua casa di Roma. Solo un anno fa un suo ricovero preoccupante in terapia intensiva a causa di una grave crisi respiratoria con complicanza cardiaca.

Il decesso è avvenuto alle ore 12,25, stavolta per davvero, la notizia è stata confermata dai suoi familiari. Proprio lo scorso anno, in occasione del ricovero d’emergenza presso il policlinico Agostino Gemelli di Roma è stato infatti dato per morto anche su Wikipedia. Aveva scherzato in quelle ore, in cui era rimasto sempre lucido, sul fatto di non essere superstizioso: si trovava, pare, ricoverato presso la stanza numero 17.

Una personalità politica di grande rilievo: definito l’uomo italiano politico più conosciuto al mondo, di sicuro aveva nell’ ironia anche il segreto della sua longevità. Alcune sue affermazioni sono entrate letteralmente nel linguaggio comune e nella storia d’Italia, come quando affermava:

“Il potere logora chi non ce l’ha”

oppure

“Non basta aver ragione, occorre anche che qualcuno te la dia”

“Ci sono pazzi che credono di essere Napoleone e pazzi che credono di poter risanare le ferrovie dello Stato”

“Meglio tirare a campare che tirare le cuoia”

Quando qualcuno gli chiedeva come stava, data l’età, il Senatore a vita Giulio Andreotti rispondeva con non chalance “sopravvivo“.  La sua affermazione, pungente, non si riferiva se non in parte alle sue condizioni di salute, ma anche al fatto che era considerato l’unico sopravvissuto della Prima Repubblica, di cui era e rimarrà sempre la totale personificazione, nel bene e nel male. E tutti, in qualche modo pensavano che fosse veramente indistruttibile, eterno. Un malore avvenuto durante la diretta televisiva nel 2008 nel corso di un’intervista condotta da Paola Perego a “Questa domenica”, ha fatto comprendere che così non era: perse i sensi, rimase immobilizzato per molti secondi. Da quel momento le sue presenze televisive e pubbliche si sono sostanzialmente ridotte. Sulla morte aveva nel tempo affermato:

“Non sono pronto. Spero di morire il più tardi possibile. Ma se dovessi morire tra un minuto so che nell’aldilà non sarei chiamato a rispondere né di Pecorelli, né della mafia. Di altre cose sì. Ma su questo ho le carte in regola”.

I funerali si svolgeranno domani pomeriggio in forma privata secondo il volere della famiglia.

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