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L’influenza suina ha effetto già nel grembo materno

I bambini esposti al ceppo dell’influenza H1N1 mentre sono ancora in utero, hanno significativamente più probabilità di contrarre malattie cardiovascolari più avanti nella vita. A rivelarlo è un nuovo studio pubblicato sul Journal of Developmental Origins of Health and Disease. Spiega Caleb Finch, professore USC di gerontologia e scienze biologiche, e autore senior dell’articolo:

Durante la gravidanza, anche una malattia lieve come l’influenza potrebbe pesare sullo sviluppo con conseguenze a lungo termine.

Finch e collaboratori hanno analizzato più di 100.000 individui nati durante tutto il tempo della pandemia influenzale del 1918 negli Stati Uniti, quando l’influenza suina fece il suo “esordio” per la prima volta nella storia. Dopo la prima apparizione nella primavera, che sembrava dovesse esaursi in estate, la pandemia influenzale

è nuovamente riapparsa in una forma virulenta senza precedenti con un picco tra ottobre e dicembre.

Un’epidemia dell’influenza A, sottotipo dell’H1N1, ha ucciso il 2% della popolazione totale. La maggior parte delle persone con esperienza mite di tre giorni di febbre, invece sono guarite completamente.

L’influenza del 1918 è stata molto più letale di qualsiasi altra. Ciononostante, non vi è particolare preoccupazione per l’attuale influenza suina che sembra colpire le donne in gravidanza. Le future mamme dovrebbero ridurre il rischio di influenza con la vaccinazione.

I ricercatori hanno scoperto che i maschi nati nel primi mesi del 1919, durante il secondo o terzo trimestre del culmine dell’epidemia, avevano una possibilità del 23,1% maggiore di riscontrare malattie cardiache, dopo i 60 anni di età rispetto alla popolazione complessiva.

Per le donne, quelle nate nei primi mesi del 1919 non sono risultate avere più probabilità di contrarre malattie cardiovascolari rispetto alle loro coetanee, indicando possibili differenze di genere negli effetti dell’esposizione all’influenza. Ma le donne nate nel secondo trimestre del 1919, cioè nel primo trimestre di picco dell’epidemia, avevano il 17% in più di probabilità di avere malattie cardiache rispetto alla popolazione generale più tardi nella vita.

Un dato interessante è che gli uomini che sono stati esposti all’influenza H1N1 nel grembo materno sono stati leggermente più bassi di statura, in media, rispetto a quelli nati appena un anno dopo o un anno prima. I ricercatori hanno ipotizzato che gli effetti sulla nascita e la malnutrizione materna possono aver contribuito a questi problemi fisici.

[Fonte: Sciencedaily]