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Igiene intima maschile

Per motivi fisiologici, l’uomo è meno suscettibile, ma non per questo esente, da infezioni e infiammazioni che colpiscono l’apparato genitale. Non di rado l’infezione può non dar luogo ad alcun sintomo o a manifestazioni talmente blande da passare inosservate. Il rischio è che durante un rapporto sessuale non protetto l’uomo diventi un veicolo di contagio per la donna. Allo stesso modo per entrambi è necessario usare ilprofilattico durante le fasi acute dell’infezione di uno dei partner e per almeno 15 giorni dopo la totale scomparsa dei sintomi.

Rapporti protetti nei casi a rischio, controlli anche in assenza di sintomi (ed eventuale cura) se la partner ha manifestato un’infezione, sono, dunque, le premesse indispensabili per una buona igiene intima anche per lui. Altro consiglio utile è osservare un’accurata pulizia del glande e del prepuzio almeno due volte al giorno, usando saponi delicati, meglio se a pH leggermente acido. Inoltre è importante evitare sollecitazioni traumatiche, soprattutto durante l’attività sportiva e preferire indumenti in tessuti naturali e che non comprimano troppo la zona genitale.

Un disturbo che può presentarsi con più frequenza in estate sono le emorroidi. Emorroidi che, come noto, possono essere favorite da un intestino pigro, che a sua volta è, spesso un problema che insorge soprattutto in vacanza, complice l’improvvisa modificazione delle abitudini alimentari. Per combattere la stitichezza, oltre a bere molta acqua bisogna sforzarsi di seguire, anche in vacanza, un’alimentazione equilibrata e varia, che consenta un buon apporto di fibre: per questo sono da preferire cibi integrali, frutta e verdura. Utile anche integrare l’alimentazione con lievito di birra ed assumere qualche rimedio omeopatico come Aluminia, Bryonia o Calcarea carbonica, o dei fitoterapici, come il Mirtillo Rosso in macerato glicerico, 60 gocce in mezzo bicchiere d’acqua da sorseggiare la sera.

Una delle regole di prevenzione più importanti contro il cancro urogenitale maschile (responsabile di circa il 3 per cento delle morti per tumore nei maschi di età compresa tra i 15 e i 40 anni) è l’autopalpazione dei testicoli e dei corpi cavernosi. Un buon momento per iniziare a praticarla potrebbe essere proprio il periodo estivo-vacanziere, considerato il maggior tempo a disposizione e la più facile predisposizione, in generale, a prendersi cura del proprio corpo… un po’ come si fa con l’auto esame dei nei, per intenderci.

 In assenza di fattori di rischio, l’autopalpazione andrebbe eseguita mediamente due volte l’anno, a partire dai 12-13 fino ai 40 anni di età. In piedi, nudi, di fronte ad uno specchio grande, osservare i testicoli per scorgere l’eventuale presenza di asimmetrie, gonfiori, aumenti abnormi di volume, tra la zona destra e quella sinistra dello scroto: quindi, palpare ciascun testicolo, facendolo scorrere tra l’indice ed il pollice di entrambe le mani. Qualsiasi eventuale cambiamento o fattore insolito va comunicato al medico di famiglia o allo specialista urologo.