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E ora parliamo di cyberpazienti: informazioni sanitarie su web


Ogni giorno milioni di persone entrano in Intemet per cercare argomenti legati alla salute. Le informazioni di carattere sanitario sono tra le prime chiavi di ricerca. Il mercato che offre queste informazioni è fiorente e si mostra assai variabile sotto il profilo della completezza e della qualità. La sanità pubblica vede di buon occhio e addirittura incoraggia l’interesse dei cittadini a queste tematiche.

Il paziente informato, che si comporta responsabilmente e ha cura della propria salute, è diventato una figura centrale nel dibattito attorno al sistema sanitario pubblico, sempre più sotto pressione. Intemet tuttavia è considerato una fonte di informazione difficile da controllare. C’è da chiedersi poi se le persone informate tramite web abbiano realmente un approccio diverso col medico e con la propria salute.


Sorprendentemente la maggioranza dei cyberpazienti non mette affatto in discussione l’autorità del medico. Lo vedono più come un interprete, una figura chiave per valutare e soppesare le informazioni trovate in rete. Perché allora cercare su Intemet? Innazitutto, secondo i pazienti stessi, perchè i medici non hanno tempo per i pazienti; sottolineano poi la crescente complessità delle tematiche sanitarie, tale che perfino i medici possono averne solo una conoscenza parziale.

Inoltre i medici vengono spesso giudicati poco capaci di parlare ai pazienti in maniera comprensibile. A questo punto entra in scena Internet e, date le nuove possibilità, i pazienti si sentono implicitamente obbligati ad assumersi parte dell’onere d’informazione per compensare a queste lacune.

Il ruolo di Intemet è quindi molteplice. Permette di farsi un’opinione del proprio stato di salute prima di andare dal medico e di tradurre le osservazioni personali nel suo gergo. L’informazione sanitaria sul web è vista dai pazienti come un elemento importante nel rimediare ad un rapporto col medico avvertito come stressante.

Mentre i camici bianchi per lo più apprezzano le iniziative dei pazienti finché non sfidano l’autorità medica. Ma Intemet è usato anche come “banco di prova” per verificare se il medico ha “detto giusto” e se i pazienti possono fidarsi di lui. Le informazioni sanitarie trovate sul web così assumono il ruolo di un secondo parere autoelaborato, importante per decidere se seguire o meno il consiglio del medico.