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Isabelle Caro: “Vi racconto io l’anoressia”

Chi non ricorda questa foto, la più famosa al mondo che riguarda l’anoressia? La protagonista di questa foto di Oliviero Toscani, Isabelle Caro, ha deciso di uscire allo scoperto e di parlare alle giovani di tutto il mondo, spiegando cos’è l’anoressia. Viso triste, ossa a fior di pelle, poca forza e poca sensazione di salute, ma non solo.

L’anoressia è sofferenza e solitudine, e lo spiega la stessa Caro in una sua autobiografia, uscita in questi giorni, intitolata La ragazza che non voleva crescere. La mia battaglia contro l’anoressia (Cairo editore). Qui la ragazza francese, che ha scatenato polemiche in tutto il mondo, racconta la sua vita segnata dalla malattia, in risposta a coloro che dicevano che la foto era stata ritoccata, e per tutte quelle persone pro-anoressia che cercavano in tutti i modi di screditarla.

Eh sì, perché purtroppo esistono anche delle associazioni internazionali che difendono questa malattia, e che fanno di tutto per rendere le ragazze sempre più magre. Addirittura, racconta Isabelle, una volta nel metrò di Parigi un esponente di questo gruppo la schiaffeggiò in pubblico per “punirla” di quelle foto, ma questo episodio è stato solo uno di una vita sfortunata.

Il problema che stava alla base della sua malattia riguardava la madre, troppo apprensiva e depressa, la quale non permetteva che la piccola Isabelle giocasse con gli altri bambini e la teneva segregata in casa. Questa solitudine ha fatto crescere male la donna, che a 13 anni già mostrava i primi segni della malattia, tanto che per essere alimentata doveva ricorrere a sondini per l’alimentazione forzata.

Il libro è pieno di episodi simili, che fanno capire che l’essere eccessivamente magri non è una cosa positiva e che anzi, va combattuta. A cominciare dalle case di moda, i cui stilisti predicano bene, contro le modelle troppo magre, e poi in realtà inducono le adolescenti che vogliono intraprendere quella carriera a dimagrire sempre di più.

Oggi Isabelle tenta di rinascere per la seconda volta nella professione che in un certo senso l’ha fatta guarire, e cioè quella di attrice teatrale, ma è sempre costantemente in prima linea nella lotta all’anoressia, tentando di stare vicina alle ragazze che hanno problemi di alimentazione e psicologici, cercando di fargli capire che questa è la strada peggiore che una persona possa prendere.

[Fonte: Repubblica]