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Legge Sirchia: 10 anni anti-fumo

Calano gli infarti con la legge Sirchia. 10 anni dopo l’entrata in vigore dell’articolo 51 della Legge 3/2003 contro il fumo nei luoghi pubblici è possibile toccare con mano come l’aver dovuto rinunciare ad una simile abitudine abbia portato dei benefici tangibili agli italiani.

La norma non fu accolta in maneira negativa il 10 gennaio del 2005 ed a guadagnarne non è stato solo il rispetto nei confronti dei non fumatori che hanno potuto finalmente godere di aria pulita nei locali ma in generale per la salute: gli infarti acuti sono calati dell’11-13%.Una percentuale sensibile, da non sottovalutare. Un traguardo che la Consulta sul Tabagismo ha deciso di festeggiare con una iniziativa di prevenzione contro il fumo nelle scuole. Il presidente del gruppo, nonché padre della legge Girolamo Sirchia spiega:

Vogliamo spiegare che l’uso del tabacco non fa parte della normale esistenza degli umani ma è un artefatto creato ad arte da chi trae lauti guadagni da una dipendenza del 20%-25% della popolazione. Per questo motivo abbiamo realizzato uno strumento innovativo di promozione della salute, un film interattivo dal titolo “The Answer – la risposta siamo noi“. Si tratta di un percorso didattico-educativo per i ragazzi, le loro famiglie e la comunità.

Un modo semplice e diretto per mostare come la vita senza tabacco sia migliore, e sul quale gli studenti del Liceo Visconti di Roma hanno lavorato e stanno continuando a lavorare con spirito di iniziativa e passione. Le loro idee sono state trasformate in sceneggiatura da Ludovico Fremont, Giacomo Mangiaracina e Anna Parravicini: un testo che prenderà vita nei prossimi mesi.

Celebrazioni a parte, va ad ogni modo sottolineato come il divieto di fumare nei locali abbia avuto un certo impatto anche sull’ambiente. A partire dallo sfruttamento dei terreni da parte dei coltivatori, costretti a spremere la terra al limite utilizzando soluzioni chimiche contaminanti come diserbanti e fertilizzanti fino asd arrivate ai mozziconi accesi che gettati in modo noncurante causano incendi e se buttati in acqua addizionano la stessa con sostanze non salutari. Deve partire una nuova sfida: quella di salvaguardare non solo la salute, dicendo no al fumo, ma anche l’ecosistema che ci circonda.

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