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Monica Seles: “ho sconfitto la bulimia”

Famosa per aver vinto di tutto nel suo sport, il tennis, ma soprattutto per il famoso accoltellamento da parte di un tifoso durante una partita contro Steffi Graf, Monica Seles è riuscita a vincere la battaglia più difficile della sua vita, la bulimia.

La confessione avviene nella sua autobiografia, in uscita in questi giorni, che s’intitola “Getting a Grip: On my Body, My Mind, Myself“, ancora non uscito in Italia, in cui racconta le tante battaglie sul campo e dal dietologo. Il suo problema era che non riusciva a fermarsi con il mangiare. Nonostante fosse seguita continumanete da medici, nutrizionisti, preparatori atletici ed allenatori, il suo bisogno impellente di mangiare non le dava pace, tanto da costringerla a volte a recarsi nei supermercati aperti 24 ore su 24 durante la notte per rimpinzarsi di qualsiasi cosa di commestibile trovava sotto mano.

La Seles racconta che, nonostante questi disordini alimentari, riuscì a vincere ugualmente i 9 Grandi Slam grazie alla forza di volontà. Se all’inizio della carriera questo genere di problema era solo lieve, dopo l’episodio del ’93, quando il tifoso della Graf la accoltellò durante la partita, i disordini si aggravarono notevolmente. Non potendosi allenare per qualche tempo e perdendo molta della fiducia in sè, convinta di non poter mai più tornare a giocare, si rifugiò nel cibo, e così cominciò un’altalena con la bilancia, prendendo e perdendo peso in continuazione.

Se possibile, il suo problema si aggravò ancora di più con la morte del padre, e la situazione che ad un certo punto sembrava dover precipitare, migliorò leggermente con il suo ritorno sul campo, dopo due anni da quella maledetta serata, e la vittoria degli Australian Open.

La guarigione definitiva, paradossalmente, arrivò nel momento in cui la maggior parte degli atleti sta peggio e magari cade anche in depressione, il momento del ritiro. A 30 anni la tennista si infortunò gravemente al piede. La frattura non gli dava la possibilità di tornare a giocare per almeno tre anni e così decise di abbandonare il tennis. Senza più dover seguire diete particolari, dover stare a sentire i consigli degli allenatori e senza più le pressioni del mondo esterno, la sua condizione psicologica migliorò e la bulimia guarì definitivamente. Dimostrazione che, con un po’ di serenità e forza di volontà, anche una condizione così crudele come quella dei disordini alimentari può essere sconfitta.