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Sarcoma, farmaco efficace da organismo marino

Combattere il sarcoma con un farmaco efficace ottenuto da un organismo marino. Potrebbe essere questo il futuro della terapia per questa specifica neoplasia che colpisce i tessuti molli grazie agli studi compiuti sull’Ecteinascidia turbinata ed al medicinale da essa creata.

Si parla di un piccolo organismo invertebrato rivestito da una tunica di cellulosa. Gli scienziati sono stati in grado di ottenere dalla stessa prima una molecola antitumorale ed in seguito una sostanza sintetizzabile in laboratorio. Ovvero la trabectedina, un composto naturale ma in grado di agire sul tumore dando vita a perturbazioni profonde del ciclo cellulare inducendo la morte programmata delle cellule tumorali.  Se ne è parlato nel corso del Congresso europeo di oncologia (Esmo) a Copenhagen.

Nello studio dedicato alla sostanza, su base internazionale e con un campione di 287 pazienti, viene dimostrato che per quanto la chemioterapia sia valida e considerabile efficace in circa l’80% dei sarcomi considerati ad alto rischio, l’utilizzo di un medicinale come la trabectedina consente di ottenere grandi benefici in neoplasie come il liposarcoma mixoide, risultando oltretutto meno tossica rispetto alla chemio tradizionale. Come spiega il dott. Alessandro Gronchi, membro della “Sarcoma task force” dell’Esmo e presidente della Connective Tissue Oncology Society:

Oltre all’efficacia della terapia, il profilo di tollerabilità è molto buono. Ad esempio non diminuiscono i globuli bianchi, non cadono i capelli, e quindi il trattamento è meno pesante per il paziente rispetto a quello tradizionale. Questo studio dimostra che l’impiego di un farmaco specifico in un istotipo selezionato dei sarcomi può avere un effetto positivo e un costo inferiore per il paziente.

Non bisogna dimenticare che i sarcomi sono una tipologia molto variegata di tumore dei tessuti molli che può colpire il corpo umano in vari sedi ed un farmaco come la trabectedina, che ha dimostrato di avere un ha un tasso di controllo tumorale del 90% potrebbe rivelarsi utile anche nei casi in cui si decida di utilizzarlo come farmaco di prima linea. In Europa il suo utilizzo è stato approvato nel 2007.

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Fonte | Andkronos

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