Home » MEDICINA TRADIZIONALE » Ricerca e Sperimentazione » Vitamine e minerali contro la perdita dell’udito

Vitamine e minerali contro la perdita dell’udito

Circa 10 milioni di persone solo negli Stati Uniti, a partire dalle truppe di ritorno dalla guerra agli adolescenti che ascoltano musica ad alto volume utilizzando auricolari, sono affetti da disturbi dell’udito.
Al fine di trovare un rimedio e porre un freno alla graduale perdita dell’udito, un gruppo di ricercatori dell’Università del Michigan Kresge Hearing Research Institute sta valutando la possibilità di utilizzare un cocktail di vitamine e minerali di magnesio.

Un particolare mix di nutrienti che ha già dimostrato, nelle sperimentazioni in laboratorio, di essere efficace per prevenire i danni all’orecchio provocati da forti rumori e traumi. Ora gli studiosi sono al lavoro per cercare di verificarne l’efficacia anche sull’uomo.


Come ha spiegato uno degli autori principali della ricerca, il dottor Glenn E.Green:

La prevenzione della perdita di udito indotta dal rumore è fondamentale. Quando non siamo in grado di prevenire la perdita di udito indotta dal rumore attraverso programmi di screening e di strumenti di protezione, abbiamo veramente bisogno di trovare un qualche modo per proteggere le persone che sono ancora in perenne esposizione con il rumore, che sia per esigenze lavorative o personali. La mia speranza è che questo farmaco possa fornire un valido supporto contro i danni uditivi.

La combinazione di vitamine A, C ed E, con l’aggiunta di magnesio, è ora somministrata sotto forma di pillola al campione di pazienti che partecipano al progetto di ricerca e alla sperimentazione diretta.
Sviluppato presso l’UM Kresge Hearing Research Institute il farmaco, chiamato AuraQuell, è stato progettato per essere assunto prima che una persona sia esposta a forti rumori, in forma dunque preventiva.
In precedenti sperimentazioni del mix vitaminico sulle cavie di laboratorio, la combinazione dei quattro micronutrienti ha bloccato circa l’80 per cento dei danni all’udito. Ora si attendono i riscontri delle prime sperimentazioni sull’uomo per attestare in definitiva l’efficacia del farmaco.