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Contraccezione permanente: le tecniche

 La contraccezione permanente non è un tema di cui si parla spesso eppure molte donne ne potrebbero trarre giovamento. Chiaramente dato il senso definitivo dell’azione, occorre che le signore in questione siano correttamente informate, adeguatamente motivate e soddisfatte del proprio stato familiare, oltre che consapevoli dell’irreversibilità. Tutto ciò non si può avere se manca un’informazione concreta delle varie tecniche di contraccezione permanente. Ma quali sono?

Le tecniche per la contraccezione permanente

La più nota tecnica di contraccezione permanente è sicuramente la legatura delle tube di Falloppio che comporta un’intervento chirurgico per via laparoscopica, da realizzare in anestesia generale e con un ricovero ospedaliero che va dai 3 ai 5 giorni. Non è un’esperienza piacevole dunque seppur fattibile e solitamente onde evitare un nuovo intervento optano per questa scelta le donne in procinto di partorire con un taglio cesareo. A seconda della tecnica usata, la legatura delle tube può essere reversibile: attraverso un nuovo intervento chirurgico le tube si possono “sciogliere”, ma attenzione perché non sempre è possibile. Lo stesso dicasi per la vasectomia ovvero il metodo di contraccezione permanente che coinvolge l’uomo. L’intervento viene effettuato in anestesia locale, dura circa 20 minuti ed è caratterizzato dalla legatura e resezione dei deferenti a livello scrotale alto: viene cioè bloccato il passaggio degli spermatozoi. Esiste infine una metodica da tempo usata, ma meno conosciuta in grado di bloccare il passaggio degli ovuli nelle tube: è il metodo Essure che si esegue in circa 10 minuti, senza anestesia e prevede il ritorno alle normali attività delle donne nell’immediato, in poche ore, quasi come dopo una visita ginecologica. Questa tecnica che ha un’efficacia dimostrata unica (il 99, 74%) ed è rimborsata totalmente dal SSN, grazie a piccoli dispositivi da inserire nelle tube, lavora con l’organismo della donna per creare una barriera naturale: può definirsi dunque un contraccettivo permanente naturale. E’ indicata per tutte quelle donne che non possono sottoporsi alla legatura delle tube per vari motivi come l‘allergia ai farmaci dell’anestesia.

Perché scegliere la contraccezione permanente?

Perché una donna potrebbe optare per una secelta definitiva? Le varie tecniche non permanenti, temporanee, come la pilola anticoncezionale, non sono sicure al 100% e possono avere effetti collaterali e controindicazioni, oppure semplicemente si vuole scegliere di vivere una sessualità di coppia in modo sereno, senza dover pensare ad altro ogni volta. Soprattutto questo discorso è valido per le donne mature, a partire dai 37- 40 anni, magari con figli già grandi. E’ un’età che offre ancora tante energie, e voglia di fare l’amore, ma che comporta anche rischi per un’eventuale gravidanza (pensiamo alla sindrome di down ad esempio). Al contempo si è ancora lontane dalla menopausa. I motivi sono dunque evidenti, ma li ha raccontati meglio di recente ad una conferenza stampa direttamente una donna, Elena (40 anni e mamma di 3 bambini: 17-15 e 5 anni) che ha optato per la tecnica Essure:

“Mi sento realizzata e con i miei 3 figli e ho pensato che averne altri sarebbe stato un problema: volevo evitare ulteriori gravidanze. Inizialmente ero propensa per la chiusura delle tube. Dopo la nascita del mio terzo figlio mi sono resa conto però che non avrei voluto essere operata, non volevo un’operazione invasiva e i conseguenti effetti collaterali che questo comporta. Una ginecologa dell’ospedale mi ha parlato di questa procedura e mi ha indirizzato verso il medico che l’avrebbe effettuata. Ho accettato dopo tutte le spiegazioni del caso. Sono andata in ospedale in macchina e qualche ora dopo sono ritornata a casa sempre in macchina. La procedura non è invasiva e dura 10 minuti. Non ho sentito dolore. Sono pienamente soddisfatta della mia scelta, era la decisione giusta visto che avevo problemi con l’assunzione dei contraccettivi orali.”

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