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Il pesce zebra apre nuove speranze per la cura ai tumori

Tumori, il male del nuovo millennio. Sempre più diffusi, sempre più aggressivi, sempre più… curati? Di nuove speranza per sconfiggere il cancro la scienza ne scova ogni giorno di nuove, fortunatamente. Alcune hanno a che fare con l’alimentazione, molte, la più parte, con la prevenzione, e poi ci sono le cellule staminali, individuate un po’ come la panacea di tutti i mali. Ma quante delle recenti e delle migliaia di scoperte di eventuali terapie si trasformano poi in possibilità di guarigione concreta? Per ora poche, ma la ricerca continua e se quotidianamente sentiamo parlare di “alimenti” o cattive abitudini che fanno venire il cancro, o così si presume, d’altro canto fioriscono come sugli alberi migliaia di altri cibi, sane abitudini che invece lo contrastano. E meno male, aggiungiamo noi.

Stavolta un barlume di speranza lo offre niente poco di meno che il pesce zebra, che ha permesso di identificare i meccanismi alla base della sindrome di Costello, una malattia che colpisce i bambini e che provoca ritardi mentali, disturbi cardiaci ed alterazioni evidenti nei tratti del viso.

I ricercatori dell’Istituto Firc di oncologia molecolare (Ifom) di Milano hanno utilizzato lo zebrafish, in quanto si tratta di un pesce geneticamente molto simile all’uomo, nonchè trasparente e versatile, il che lo rende l’ideale per gli studi in laboratorio. Gli scienziati hanno così scoperto che a provocare la malattia è una mutazione nel gene Ras. Ma cosa ha a che fare questo con i tumori? Ebbene, pare che questa mutazione genetica si riscontri anche nel 20% delle forme tumorali. I pazienti colpiti da sindrome di Costello sono una sorta di portatori sani di tumore, in quanto le loro cellule sono simili alle cellule cancerogene, anche se il tumore non si manifesta mai palesemente.

Lo studio che ha condotto a questa scoperta è stato finanziato dall’Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro) ed è stato pubblicato interamente sulla rivista di divulgazione scientifica Disease Models & Mechanism.

[Fonte: ilgiorno.ilsole24ore.com]