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Piercing, tatuaggi e caffeina: attenzione alle epatiti?

Un piercing su quattro può dare problemi, anche gravi. Ed è soprattutto la trasmissione del virus dell’epatite (B e C) il pericolo più rilevante. I punti critici sono genitali e lingua. Anche un semplice tatuaggio può “passare” il virus? Sottolineano gli esperti:

“Vietarli è inutile molto meglio puntare su una normativa rigida e sull’informazione. Uno studio inglese pub­blicato l’anno scorso ha dimostrato che il 25 per cento dei piercing provoca problemi di sa­lute. Infezioni locali, certo, ma anche infezioni sistemiche gravi, come l’epatite B e C. Sono so­prattutto le zone più irrorate dal sangue, come genitali e lingua, quelle più a rischio di trasmissio­ne del virus. Sotto accusa sono la mancanza di igiene e la scarsa professionalità di chi li esegue”

Per questa ragione sono da evitare i pier­cing improvvisati, in spiaggia o nelle fiere. Ed è fondamentale assicurarsi che siano usati aghi monouso, che la pelle venga disinfettata subito dopo. E se la parte interessata si arrossa o si gonfia, è bene correre dal medico.

Anche per i tatuag­gi, sebbene il rischio sia in­feriore, è opportuno rivol­gersi a centri accreditati e seri, dove vengono ri­spettate le norme igieniche fondamentali. Com­menta Daniele Prati

«Opporsi a queste mode è inutile perché se le si vieta si corre il rischio di favorire il mercato clandestino»

 

Molte regioni si sono dotate di re­golamenti igienici e hanno istitui­to albi in cui sono registrati i cen­tri che rispettano le norme. Fondamentale  quindi l’informazione e il senso di responsabilità. È spesso sul banco degli imputati per una serie di motivi. E non poteva certo mancare il sospetto che la caffeina, che a molti di noi dà la sveglia ogni mattina, potesse far male anche al fegato. Sentenzia Prati

«Una recente ricerca ha invece dimo­strato non soltanto che il caffè non è dannoso per il fegato, ma anche che potrebbe esercitare una sorta di effetto protettivo. Potrebbe in pratica preservarlo da future malattie. La ragione non è ancora del tutto chiara. Probabile che la bevanda agisca sul metabolismo di grassi e carboidrati, migliorandolo».