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Obama finanzia le ricerche sulle staminali, proteste dal Vaticano

Nonostante il no della Chiesa, Barack Obama continua a mantenere le promesse elettorali, e come preannunciato durante le conferenze dei mesi scorsi, ha eliminato la legge che vietava i finanziamenti alle organizzazioni non governative pro-aborto, e alla ricerca sulle cellule staminali.

Il tema è piuttosto controverso, dato che è dibattuto da oltre vent’anni. Negli anni ’80 il presidente repubblicano Ronald Regan si oppose all’aborto, ed eliminò lo stanziamento dei fondi che lo riguardavano. Bill Clinton li riammise, ma Bush jr. li cancellò nuovamente. Adesso Obama li ripristina ancora, scatenando le polemiche con la Chiesa che tenta di controllare la politica anche negli Stati Uniti, come già succede in Italia.

Il provvedimento preso da Obama serve prima di tutto a finanziare quelle organizzazioni che si mettono a disposizione di tutte quelle donne che, volontariamente e liberamente, decidono di interrompere una gravidanza, ma anche verso quelle che, proprio per ridurre il numero di aborti, forniscono assistenza alle famiglie, facilitando l’accesso agli anticoncezionali. Dopodiché il grosso dei finanziamenti dovrebbe essere destinato all’applicazione delle cellule staminali per guarire quelle persone con gravi danni neurali. In particolare le prime sperimentazioni sull’uomo saranno previste su quelle persone costrette sulla sedia a rotelle, alle quali la scienza finora non dava alcuna speranza di riguadagnare la possibilità di camminare. Si prevede che per adesso questa sperimentazione riguarderà 8-10 persone nei prossimi mesi.

La protesta del Vaticano sta nel fatto che, siccome le cellule staminali vengono prelevate dagli embrioni, questi ne morirebbero, e siccome per la Chiesa l’embrione è equiparabile ad una persona viva, ciò significherebbe uccidere un potenziale essere umano. Secondo l’arcivescovo Fisichella, presidente della Pontificia Accademia per la vita e rettore dell’Università Lateranense, Obama ha preso queste decisioni per accontentare le multinazionali del settore, e velatamente, sulle pagine del Corriere della Sera, lo ammonisce, prevedendo rapporti difficili tra Santa Sede e Casa Bianca se questo genere di provvedimenti continuerà ad essere intrapreso.

[Fonte: Corriere della Sera]