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Vaiolo delle scimmie, Oms: rischio alto contagio in estate

Rischio alto di contagio per ciò che concerne il vaiolo delle scimmie. È questo il messaggio diffuso dall’Organizzazione mondiale della Sanità per quel che concerne potenziali pericoli estivi riguardanti questo virus.

Crescita contagi vaiolo delle scimmie

Perché l’estate? Semplice: si tratta di un periodo nel quale si tende a creare maggiori assembramenti. E il cadere delle misure di restrizione legate alla pandemia di coronavirus non aiuterà. Il ritorno alla normalità in questo caso risulterà essere deleterio perché si unirà alla voglia di divertirsi delle persone per anni trattenuto. E questo condurrà a non fare attenzione.

E se il covid -19 ha mostrato di essere meno presente di solito in estate, non si potrà contare sullo stesso comportamento da parte del vaiolo delle scimmie. Visto che come spiega l’Oms la sua trasmissione “rapida e amplificata si è verificata nel contesto della recente revoca delle restrizioni pandemiche ai viaggi e agli eventi internazionali“. E di conseguenza “il potenziale di ulteriore trasmissione in Europa e altrove durante l’estate è elevato“.

Il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità per la regione europea, Hans Henri P. Kluge spiega che è già successo. Cosa? Un rialzo del numero di contagi nel corso di alcuni raduni di massa. E nei prossimi mesi, complici festival e grandi festeggiamenti potrebbe verificarsi un’ulteriore amplificazione dei contagi. Quelle stesse occasioni dovrebbero, suggerisce, essere usate per sensibilizzare i target più a rischio sulle possibilità di contagio e su come proteggersi dal vaiolo delle scimmie.

Malattia quasi sempre lieve ma attenzione

Sebbene la maggior parte delle persone che contrarranno il virus svilupperà una malattia lieve, essa sarà comunque dolorosa e spiacevole. E potrà durare settimane. Non è ancora noto però quale possa essere l’impatto sulle persone della malattia grave e in particolare sui bambini piccoli, sulle donne in gravidanza e le persone che sono immunocompromesse.

E sebbene la trasmissione sessuale della patologia sia quella più diffusa per quel che riguarda il focolaio attuale, bisogna ricordare che il virus può colpire chiunque anche attraverso lo scambio di altri fluidi come possono essere piccole goccioline di saliva.  Il vaiolo delle scimmie è differente dal covid-19 e la popolazione mondiale nata prima del 1981 è protetta dalla malattia grazie alla vaccinazione contro il vaiolo. Ma questo non toglie che bisogni fare attenzione e cercare di evitare esposizione al virus.

Va ricordato infatti che pur esistendo un vaccino e un trattamento specifico contro il vaiolo delle scimmie, questi non sono “ancora ampiamente disponibili“. Ragione per la quale evitare le occasioni di contagio è la via da seguire.