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Attacchi di panico, Noemi racconta quello al Festival di Sanremo

Noemi, la rossa dalla voce rock and blues classificatasi al 3° posto al Festival di Sanremo, ha confessato sulle pagine di Vanity Fair di soffrire di attacchi di panico. Il fenomeno è comparso all’improvviso, come racconta lei stessa, a pochi giorni dall’inizio di Sanremo, quando era attesa all’Ariston per provare la sua canzone.

Ha spiegato la cantante:

Di colpo, ho sentito come fermarsi il battito cardiaco, sotto il seno. Mi mancava il respiro. Ho iniziato a vedere appannato, i rumori intorno sono scomparsi. Un sudore freddo. La paura di morire. Troppo stress, devo avere avuto un crollo. Colpa forse di questo senso della passione che ho, per cui chiedo al mio corpo, e alla testa, di non staccare mai, di seguire tutto. Ci rido, ma è stato devastante.

La cantante ha raccontato che la preparazione per il Festival è stata particolarmente intensa e impegnativa e alla fine è arrivato il “conto” da pagare. Il momento dell’attacco di panico è stato terribile, tanto che in quei momenti aveva il timore di impazzire e di morire. Il caso di Noemi non è così isolato come si creda, e insieme all’ansia è un disturbo che colpisce molti italiani.

La descrizione degli attacchi di panico da parte di qualunque paziente segue un modello costante: chi soffre di questo disturbo, infatti, si sente morire, di mancare l’aria, il cuore battere all’impazzata e teme di perdere il controllo. L’attacco di panico è fondamentalmente la paura di aver paura, la paura di morire, la paura di impazzire. Chi ne soffre, tende ad associare e a spiegare il panico con il luogo e le condizioni in cui questo si verifica.

Le condizioni possono essere molto diverse tra loro, anche se spesso l’attacco di panico si manifesta quando il paziente si sente costretto in una certa situazione come un mezzo di trasporto, la metropolitana, l’auto, o situazioni che sembrano costringere in una posizione senza via di uscita come un ingorgo o, al contrario, in ambienti aperti in cui ci si sente persi e senza punti di riferimento.

Il paradosso è che, per quanto la persona in preda a questa angoscia senza nome si senta di morire, si tratta di una sensazione innocua perché nulla mette realmente a rischio la sua salute o la sua incolumità. Superare gli attacchi di panico da soli non è semplice, è importante chiedere aiuto ad uno specialista.

Via|Vanity Fair; Photo Credit|ThinkStock