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Aids, uso retrovirale precoce blocca contagio

 Aids, i farmaci retrovirali utilizzati da subito, bloccano la trasmissione del virus. Negli ultimi anni, grazie agli stessi i malati sono stati in grado di vivere una vita più che dignitosa. Ora uno studio conferma una delle migliori notizie che potessero essere date in tal senso: grazie ai farmaci si può bloccare il contagio.

L’istituto nazionale della salute inglese mette il punto su una questione tra le più importanti e sentite a livello planetario. Gli ultimi test condotti all’interno di uno studio dedicato hanno dimostrato che le medicine sono in  grado di bloccare l’infezione nel 96,3% dei casi. Una percentuale altissima.

Potrà sembrare una notizia poco importante a prima vista, una sorta di semplice osservazione. In realtà ancora una volta, e  con dati inconfutabili alla mano, viene messo il punto sulla questione della prevenzione ma soprattutto della diagnosi precoce, arma in grado di dimostrarsi quasi “risolutiva” del problema. E’ vero, non si tratta di una propria cura, ma come spiega anche Anthony Fauci, il direttore dell’istituto che ha raccolto i dati:

I risultati dimostrano che curare il singolo malato e farlo il più presto possibile può avere un impatto significativo nella riduzione della trasmissione.

I dati si sono rivelati così in controvertibili che lo studio condotto dagli scienziati su 1763 coppie, originariamente stabilito su base decennale, è stato interrotto con 4 anni di anticipo. La ricerca era così impostata: l’esperimento mirava ovviamente a monitorare la possibilità di contagio del partner della persona sieropositiva.

A tutti coloro che hanno accettato di farsi seguire per 10 anni sono state illustrate tutte le tecniche di protezione, profilattici compresi. Le persone sono poi state divise in due gruppi: al primo gruppo di malati è stata somministrata la terapia di retrovirali come solitamente accade, ovvero quando il sistema immunitario inizia a presentare problemi, mentre invece nell’altro appena la malattia è stata diagnosticata.

Nel secondo gruppo, su 881 coppie, è avvenuto un solo contagio, mentre nelle altre 882, i contagiati sono stati fin da subito 27.

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Fonte: Repubblica