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Anemia: un aiuto dalla carne selvatica

Secondo i ricercatori della University of California di Berkeley, la carne di animali selvatici ha un effetto positivo sulla nutrizione dei bambini, non solo nella crescita, ma persino per quanto riguarda alcune malattie molto controverse come l’anemia. La questione riapre un dibattito evoluzionista sul fatto che se le antiche popolazioni si nutrivano di carne di ogni tipo, forse il cambiamento della dieta moderna può avere un qualche tipo di effetto sulla salute.

Secondo gli studiosi californiani il problema è anche contrario. E cioè che con l’aumento della deforestazione ed il bracconaggio, molti animali selvatici rischiano l’estinzione, e questa carenza della loro carne rischia di far male anche a noi. Tornando all’anemia, i ricercatori calcolano che la totale assenza della carne di animali selvatici nella dieta di un bambino può aumentare del 29% il rischio di contrarla. Lo studio conferma dunque la tesi che individua nella cattiva alimentazione, e soprattutto la carenza di ferro, una delle cause principali della malattia.

A conferma di tale teoria, i ricercatori hanno notato che nelle famiglie più povere, che non possono permettersi spesso la carne, il tasso di anemia sarebbe il triplo rispetto alle famiglie ricche, e questo porterebbe ad un deficit cognitivo e di sviluppo fisico nel bambino che ne viene affetto.

Quando si pensa di creare aree protette per la biodiversità, i politici devono prendere in considerazione l’impatto che avrà sulla popolazione locale, sia per le condizioni di vita che per le prospettive di salute. Dobbiamo trovare il modo di favorire le politiche di conservazione, non far loro del male

ha detto l’autore dello studio Christopher Golden, neolaureato alla UC Berkeley presso il Dipartimento di Scienze, Politica e Gestione Ambientale. Senza politiche adeguate sarerebbero centinaia di milioni le persone a rischio dato che gli animali selvatici sono alla base della fornitura di ferro per tantissime popolazioni, rurali e non, e così una scarsità di questa materia prima, o al contrario l’esclusione di essa dalla dieta dei bambini più fortunati, può avere ricadute importanti sulla salute generale.

I risultati della ricerca sono stati pubblicati ieri sulla rivista Proceedings of National Academy of Sciences.

[Fonte: Sciencedaily]

Foto Credit: Thinkstock