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Sindrome post traumatica da stress: i bambini aquilani hanno ancora paura del terremoto

 Nella memoria dei bambini il tragico terremoto de L’Aquila continua a farsi sentire attraverso una patologia che prende il nome di sindrome post traumatica da stress. A distanza di due anni dal sisma la paura si annida ancora dentro le giovani menti che hanno subito quel trauma, una vera e propria ferita psicologica che spesso non si rimargina da sola con il passare del tempo. Da una ricerca, condotta dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, in collaborazione con i pediatri abruzzesi (che hanno aderito volontariamente alla ricerca) eseguita attraverso la raccolta dati, gli screening e gli approfondimenti, sono emersi i risultati che hanno evidenziato i traumi psicologici: il tutto è stato discusso nel covegno “Bambini e catastrofi naturali – quale salute mentale?”.

Con visite specialistiche neuropsichiatriche la prima ricerca sul campo, mai realizzata al mondo, dà evidenza scientifica alle profonde cicatrici lasciate dal terremoto nei ricordi dei più piccoli. Dallo studio che ha coinvolto 1.800 bambini abruzzesi (550 di età compresa tra i 3 e i 5 anni e 1.200 tra i 6 e i 1 4) è emerso che 1 bambino aquilano su 6 rivive ancora oggi le stesse intense sensazioni di paura, senso di impotenza e orrore provato in quella notte del 6 aprile del 2009 quando la terra tremò. La prima fase dello studio ha permesso di individuare i bambini suscettibili di maggior rischio che, successivamente, sono stati sottoposti ad un approfondimento diagnostico dal quale è emerso che il 38% ha manifestato i caratteristici sintomi della sindrome post traumatica da stress con disturbi psicopatologici che vanno dall’ansia ai disturbi del comportamento e dell’affettività (fragilità d’umore, ipervigilanza, esagerate o alterate risposte al contesto ambientale). Una ricerca statunitense sta sviluppando nuovi metodi (ad oggi ancora in sperimentazione) per trattamenti clinici volti a cancellare le paure derivate dalla sindrome post traumatica da stress.

Secondo quanto emerso dai dati raccolti dagli specialisti dell’ospedale pediatrico, ad incidere maggiormente sembra essere la vicinanza geografica all’epicentro; più della metà dei bambini de L’Aquila (epicentro del sisma), di età compresa tra i 6 e i 14 anni (il 54%) ha dimostrato un problema di natura psicopatologica rispetto al 36 % dei coetanei del resto dell’Abruzzo. Dai dati raccolti è emerso che nel punto dove è stato rilevato l’epicentro la patologia psichica maggiormente riscontrata è l’ansia con una percentuale dell’81%. La sindrome post traumatica da stress, sempre nella zona più colpita dal sisma, è stata riscontrata nel 15 % dei bambini, laddove nel resto del territorio abruzzese ha colpito solo lo 0,4%. Lo studio ha evidenziato che i bambini della fascia di età tra  i 3 e i  5 anni non hanno manifestato problemi neuropsichiatrici gravi, evidenziando che più il bambino è piccolo e più è lontano dall’epicentro e minori sono gli esiti del trauma.

[Fonte: Ospedale pediatrico bambino Gesù]