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Risonanza magnetica per scoprire il vero amore?

Una risonanza magnetica per scoprire il vero amore? Può sembrare una idea bizzarra alla quale però hanno lavorato molto alacremente alcuni ricercatori cinesi della University of Science and Technology che sono arrivati ad affermare che quantificare l’amore è possibile. Ma come?

Analizzando l’attività neurologica delle persone che si dichiarano innamorate. Ogni qualvolta una persona dichiara di provare amore per qualcuno, nel suo cervello si attivano 12 diverse aree legate alla produzione di quello che viene chiamato ormone dell’amore (ossitocina). Ma non solo, perché nella fase dell’innamoramento vero si rilevano anche la dopamina, la vasopressina e altri neurotrasmettitori in grado di produrre nell’organismo quella sensazione di eccitazione che è tipica dell’innamoramento e che si può monitorare attraverso esami specifici che mettono in evidenza aree di cervello decisamente più utilizzate rispetto a quelle di persone che non si dichiarano prese da qualcuno.

PAURA DI INNAMORARSI?

Analizzando i livelli degli ormoni tipici dell’innamoramento e la loro azione sull’organismo, si arriverebbe a capire se il sentimento che ciascuna persona dice di provare è vero amore oppure no. Gli ormoni tipici della fase di innamoramento attivano infatti specifici centri cerebrali che potrebbero essere studiati in modo dettagliato attraverso una risonanza magnetica capace di analizzare alcune aree celebrali.

Nelle persone innamorate ci sono alcune aree decisamente più marcate di altre come per esempio quelle associate alla ricompensa, alla motivazione e alla emozione, tutte sensazioni tipiche delle persone che provano forti sentimenti per qualcuno e che sono felici di viverli. Xiaochu Zhang, che ha condotto la ricerca pubblicata sulla rivista Frontiers in Human Neuroscience, ha spiegato il collegamento tra amore e possibilità di monitorare l’intensità di questo sentimento attraverso una risonanza:

Il nostro studio fornisce la prima evidenza di alterazioni correlate all’amore nell’architettura del cervello e i risultati gettano nuova luce sui meccanismi dell’amore romantico

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