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Tecnostressati italiani, unitevi! Nasce il network per i videodipendenti

Diciamoci la verità: il computer ci ha rivoluzionato la vita, molto più della televisione. Prima in ufficio avevamo a che fare con montagne di scartoffie noiose, ora abbiamo davanti uno schermo con documenti digitali, cartelle ordinate con un click, e uno sfondo caraibico che ci fa sognare le vacanze.

E tra una pausa e l’altra, non ci alziamo nemmeno più dalla scrivania, ma ne approfittiamo per controllare la posta personale, per mandare quella mail a quell’amico che rimandavamo da tanto, per acquistare un regalo su e-bay, per videotelefonare su Skype. Ma insomma, ci alziamo più dalla sedia?
E anche a casa, appena rientrati, il primo pensiero è correre ad accendere il computer, per chi non lo lasciasse già acceso, per evitare di perdere tempo!

Ad abusare del pc e degli oggetti hi-tech possono insorgere delle vere e proprie videodipendenze.
Ecco perchè è nato Netdipendenza onlus, un’associazione no-profit che si occupa di Tecnostress e sindromi correlate.
Il presidente Enzo Di Frenna, ha pensato bene di lanciare un’originale iniziativa, per aiutare le persone che stanno sempre davanti allo schermo del pc, e paradossalmente lo fa proprio attraverso la rete, probabilmente perchè è l’unico modo per raggiungere i videodipendenti.
Il network si chiama “Run for tecnostress” e mette in contatto i tecnostressati delle varie città, per alzarsi dalla sedia e riunirsi per correre all’aperto, per partecipare a delle escursioni, per manifestazioni in piazza, vita sociale, ed eventi in genere.

L’attività fisica, ed in particolare la corsa, aiutano a sconfiggere la sindrome da eccesso di tecnologia. Spegni lo schermo e diventa il “Forrest Gump” del tuo benessere. Corri con noi? Questo lo slogan del movimento di liberazione da dipendenza da pc! Non si tratta di una dipendenza da sottovalutare, dal momento che, come tutte le dipendenze, abbassa, e di molto, la qualità della vita e compromette i rapporti relazionali abituando a mettere uno schermo tra il e l’altro.
I rischi per la salute, d’altra parte, non sono disturbi da niente: ipertensione, affaticamento cronico, ma anche problemi gastrointestinali e circolatori.

Secondo una ricerca recente, l’80% degli operatori di Ict (Information and Communication Technology) è vittima di tecnostress, ed è colpito da frequenti eccessi d’ira, ansia e nervosismo. La rete ideata da Di Frenna, mettendovi in contatto con altri tecnostressati, potrebbe rappresentare una via di fuga dal tunnel tecnologico, per ritornare all’aria aperta, in mezzo alla gente, soprattutto ora che è primavera. Beh, io ora vado a farci un salto, ve lo confesso: credo proprio di far parte dei videodipendenti!