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Trombosi, sintomi e rischi spesso sottovalutati

I rischi e i sintomi della trombosi sono spessi sottovalutati. Ed è per questo che in occasioni come quella odierna regalataci dalla Giornata Mondiale contro questa malattia è necessario fare il punto della situazione e chiamare in raccolta chi può fare la differenza.

Sono le Associazioni e gli ospedali gli “strumenti” ai quali si richiede di aumentare la loro presenza e la diffusione della loro conoscenza sul territorio. I sintomi della trombosi vengono sottovalutati dalla popolazione perchè poco conosciuti. Senza contare che di conseguenza anche i rischi relativi alla stessa seguono lo stesso iter. Non molti sanno che una trombosi non curata può portare ad un embolia.

Nozioni che dovrebbero essere chiare sia ai pazienti ricoverati in ospedale, sia al semplice cittadino. La trombosi è legata ad un problema di coagulazione del sangue: la formazione di un coagulo di sangue all’interno dell’apparato circolatorio è una condizione che può rivelarsi mortale: basti pensare all’ictus o all’embolia polmonare. Perché gli ospedali vengono chiamati in causa e con essi il Sistema Sanitario Nazionale? E’ presto detto: nonostante le statistiche indichino come 60 casi di trombosi su 100 si verifichino in pazienti ospedalizzati, nei nosocomi italiani non viene richiesto di valutare il profilo di rischio individuale dei malati.

E questo rappresenta un problema decisamente rilevante: basterebbe tale verifica per far si che molte vite venissero salvate e diagnosi eseguite. La trombosi può causare problemi nelle vene, ma anche infarto del miocardio oltre alla malattie sopracitate: perchè rischiare la vita quando basterebbe molto poco.

Come nasce la trombosi

La trombosi nasce di solito lontano dal cuore in qualsiasi vena a causa della concomitanza di 3 fattori:

  • l’ attivazione inappropriata dell’endotelio che fodera le pareti interne delle vene.
  • uno stato infiammatorio che altera l’equilibrio della coagulazione,
  • il rallentamento della circolazione del sangue.

Una volta che si è formato il coagulo può dissolversi spontaneamente grazie alla fibrinolisi, reazione di difesa del nostro organismo, entrare in circolo nel corpo fino ad arrivare alle arterie e da lì arrivare al cervello ed ai polmoni.

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