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8 Marzo: la salute delle donne in 100 anni di cambiamenti culturali

 Festa della Donna, siamo al 100° anniversario. Una data importante che va sottolineata perché conta un secolo di impegno per migliorare la vita e la salute del gentil sesso: le riforme sociali e giuridiche riguardanti l’età minima del matrimonio ed il consenso sessuale, ma soprattutto l’accesso ai servizi di aborto sicuro (che è solo quello legale!), la contraccezione e la tecnologia per il benessere al femminile (la mammografia ad esempio) sono solo alcuni dei punti fermi che la storia ha segnato. Un percorso che si avvia alla completezza cercando di combattere le ultime ed importanti battaglie contro le pratiche dannose, come la violenza sessuale e le mutilazioni genitali femminili.  Sono solo alcuni dei concetti espressi da Margaret Chan, Direttore Generale dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), una donna appunto, che si occupa della salute a livello mondiale e che nella dichiarazione ufficiale per la Giornata Internazionale della Donna ricorda:

“Sì, c’è molto da celebrare in questo 100° anniversario. Ma siamo anche di fronte a sfide importanti: tassi di mortalità materna e di HIV tra donne giovani ancora molto elevati, il consumo di tabacco tra le donne è in aumento, troppe violenze sessuali e di altro genere continuano ad essere largamente diffuse e le malattie croniche delle donne cominciano a rappresentare un pesante fardello”.

Non a caso, le malattie cardiovascolari rappresentano una delle prime 10 cause di morte femminile in tutto il mondo.  Ma , prosegue la Chan:

“Il tema di quest’anno, “La parità di accesso all’istruzione, alla formazione e la scienza e la tecnologia: la chiave per un lavoro dignitoso per le donne”, si concentra su alcune determinanti fondamentali della salute al femminile. In modi diretti e indiretti la disuguaglianza di genere impedisce alle donne di tutte le età di realizzare il loro diritto umano alla salute. E’ necessaria un’azione immediata.

Istruzione e formazione sono fondamentali per dotare le ragazze e le donne delle competenze necessarie per proteggere la loro salute, ma le norme sociali negano in molti casi anche di completare l’istruzione primaria. Ciò si ripercuote negativamente sul fumo, la fertilità e la prevenzione dell’HIV, oltre che sull’amento della possibilità di subire violenze sessuali e di altro genere.

Coinvolgere le donne nella ricerca sul benessere e sullo sviluppo tecnologico assicura che i progressi della medicina non mettano a repentaglio la loro salute e garantisce gli stessi vantaggi da questi progressi. Ciò richiede una partecipazione consapevole delle donne negli studi clinici, nonché una ricerca scientifica che agisca per le differenze di sesso

In sintesi, quando le donne e le ragazze non hanno pari accesso alle basi della salute, istruzione, occupazione e sistemi sanitari, siamo in presenza di un fallimento socio-politico e culturale. Celebriamo, ricordando che possiamo fare molto di più.

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[Fonte: Oms]