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Colesterolo, arrivano nuove linee guida

 Il colesterolo ed i trigliceridi alti sono una delle piaghe maggiori esistenti per l’organismo umano e per il suo benessere. Specialmente dal punto di vista cardiaco. I dati raccolti in tutta Europa sono chiari in tal senso. Almeno un terzo degli europei ha questi valori troppo alti. E nel caso degli over 65 spesso le cure non sono sufficienti. L’European Atherosclerosis Society e l’European Society of Cardiology hanno quindi deciso di mettere a punto delle linee guida specifiche.

Un intervento resosi necessario per combattere i disturbi cardiovascolari, in costante aumento nell’eurozona. Spiega Zeljko Reiner, direttore della commissione mista  che si è occupata della stesura del documento:

L’eccesso di grassi nel sangue è uno dei fattori che più influenza il pericolo di andare incontro a eventi cardiovascolari. Abbiamo suddiviso nuovamente le categorie di rischio e dato indicazioni per la gestione dei pazienti, con un occhio di riguardo ai soggetti a rischio intermedio: quasi sempre si tratta di persone di mezza età che col tempo “scivolano” spesso verso una dislipidemia consistente.

E’ proprio su questa fascia di età che devono concentrarsi gli sforzi, promuovendo stili di vita corretti e prendendo in considerazione dove necessario, oltre che una dieta specifica, anche l’eventualità di un intervento farmacologico. Le linee guida sottolineano ancora una volta come ad essere sotto la lente di ingrandimento sia ancor il colesterolo cattivo, LDL: cambiano però le soglie, ora poste a 70mg/dl per chi è ad alto rischio perché iperteso, diabetico o con un infarto pregresso; 100mg/dl per chi è a rischio cardiovascolare alto e 115mg/dl per chi è a rischio moderato.

Ancora una volta, anche in questo caso, si sottolinea la necessità di una medicina personalizzata non solo in base alle caratteristiche fisiche, ma anche in base all’età. Commentano infatti i ricercatori:

Quello che funziona in un quarantenne che non ha una familiarità per le malattie cardiovascolari non è adatto a un anziano che ha avuto un ictus: i trattamenti devono essere necessariamente individualizzati.

Il cambio di stile di vita è consigliato a tutti a prescindere dall’età, in primis con lo stop ad alcol e fumo. Un miglioramento della dieta e l’aumento dell’attività fisica sono fattori basilari che devono essere comuni a tutti. Se questi interventi base dovessero non rivelarsi risolutivi, deve essere scelta, con cognizione del giusto rapporto benefici/costi, di una terapia farmacologica.

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Fonte: Eas