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La sindrome del Jet lag

Vi sentite stanchi, irri­tati, insonni e con un leggero mal di testa? Occhio, po­trebbero essere alcuni sintomi della famigerata sindrome del jet-lag, più nota come “mal di fuso” e ben nota tra gli habituè dei voli in­tercontinentali. Contro questo fa­stidioso problema, dovuto a difficoltà del nostro “orologio in­terno” a risincronizzarsi quando si viaggia cambiando più fusi orari, sono state proposte diverse stra­tegie a partire da una dieta spe­ciale, agli estratti di corteccia di pino, alla melatonina.

Ma perché tanta attenzione per la sindrome da “mal di fuso”? Perché i sintomi del jet lag non si limitano a far provare sonno quando non è ora di dormire, tipo quando ci si siede a pranzo, o far stare svegli, con gli occhi spalancati, nel bel mezzo della notte: portano con sé una serie di disturbi non trascura­bili, tra cui senso di spossatezza, ansia, rallentamento dei riflessi e deconcentrazione. In presenza della sintomatologia tipica sopra indicata è necessario comunque abituarsi il più in fretta possibile ai ritmi del paese di ar­rivo. Aggiustare, perciò, il proprio orologio interno con il ritmo luce-buio locale e, se possibile, antici­pare questo equilibrio sin dall’inizio del viaggio perché la luce è, comunque, uno degli oro­logi più efficienti per regolare i ritmi dell’organismo.

Altri semplici accorgimenti per contenere le conseguenze del jet-lag, riguardano invece la sfera del­l’alimentazione, per esempio pranzando e cenando secondo l’orario in vigore nel Paese di de­stinazione. Già in aereo sarebbe comunque importante bere molti liquidi ed evitare bevande alcoliche o stimo­lanti come il caffé.

Poiché il fenomeno si verifica a causa dell’alterazione dei normali ritmi circadiani, per ripristinarli spesso viene consigliata l’assun­zione di melatonina, la cosiddetta pillola della giovinezza, ovvero un ormone prodotto da una ghiandola posta alla base del cervello, la ghiandola pineale o epifisi, che agisce sull’ipotalamo ed ha la fun­zione di regolare il ciclo sonno-ve­glia. Anche se alcuni studi scientifici hanno sollevato dubbi sulla sua concreta efficacia a ri­guardo, molti di coloro che l’hanno usata sono rimasti soddisfatti.

La valeriana, in gocce o in com­presse, è l’altro buon rimedio per le sere più difficili. E poi c’è sem­pre il pianeta delle tisane ad arri­vare in aiuto qualora dovessero insorgere quei leggeri disturbi come sonno, stanchezza, irritabi­lità e mal di testa: se ne vendono moltissime ad un prezzo modesto e secondo i diversi gusti, di solito con chiaramente indicato che si tratta di tisane rilassanti per favo­rire il sonno notturno.