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La medicina non è a rischio zero, protesta dei medici contro aggressioni

 Dopo l’ennesima aggressione ai danni dei medici avvenuta sabato scorso al San Filippo Neri di Roma, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) chiede maggiore tutela per i camici bianchi anche e soprattutto per consentire a coloro che sono a tutti gli effetti dei funzionari pubblici di svolgere serenamente e al meglio il loro lavoro.

Sfatare il mito dell’infallibilità di interventi e scienza, questo chiede in sostanza il presidente dell’Ordine dei medici di Roma Mario Falconi, rivolgendo un accorato appello al ministro della Salute Ferruccio Fazio:

Chiediamo al ministro della Salute Ferruccio Fazio di andare in tv a spiegare ai cittadini che la medicina non è a rischio zero. Che la scienza non è infallibile. Molte persone ormai credono che se le cose vanno male è comunque colpa del medico. Non è così.

Forse non tutti sanno che i medici subiscono spesso minacce ed intimidazioni, specie nei pronto soccorso, dove è forte la tensione e l’agitazione dei familiari che richiedono, non di rado con eccessiva veemenza, un intervento d’urgenza. Spinte e strattoni che a volte sfociano in vere e proprie aggressioni fisiche, con schiaffi e pugni. Nove su dieci non denunciano.

Il 65% dei medici si sente sotto pressione nello svolgere il lavoro di tutti i giorni e la conseguenza è un ricorso eccessivo ad una sorta di medicina difensiva, vi ricorre almeno una volta tra il 50 ed il 70 dei medici. In pratica si prescrivono farmaci, visite specialistiche a go go, ricoveri ed esami non sempre necessari che gravano sul 10% della spesa del Servizio Sanitario Nazionale.

Amedeo Bianco, presidente Fnomceo, intende mettere fine a quella che definisce una vera e propria caccia alle streghe, chiedendo alle Asl di segnalare questo genere di episodi alle forze dell’ordine

anche se si tratta solo di minacce verbali o insulti. Questo perché, è bene ricordarlo, i medici e gli infermieri che prestano soccorso ai pazienti stanno svolgendo in quel momento pubbliche funzioni. Sono a tutti gli effetti pubblici ufficiali, come i poliziotti, i carabinieri. Provate a minacciare un uomo delle forze dell’ordine e poi vedete che succede.

E’ necessaria una comunicazione chiara ed efficiente su quello che può fare la medicina e sui rischi connessi. Bisogna inoltre instaurare un clima di fiducia, che non faccia sentire troppo sotto pressione i medici,

conclude Bianco.

[Fonte: Rainews24]