Home » COSTUME & SOCIETA' » Costume e Società » Una nuova patologia, la dipendenza da Internet

Una nuova patologia, la dipendenza da Internet

Le nuove tecnologie sono entrate in maniera quasi invasiva nella vita quotidiana e, se in alcuni ambiti hanno portato indiscutibilmente molte migliorie, sotto altri aspetti, invece, hanno anche evidenziato alcuni aspetti negativi. La diffusione di Internet, ma anche degli strumenti del Web 2.0, legati quindi sopratutto a community e social network, portano a trascorrere molto tempo davanti al computer, per motivi di lavoro o di svago.

Questa tendenza ha portato alla nascita di  una dipendenza che, in alcuni casi, può diventare una vera e propria patologia. Già nel 1995, quando Internet era ad uno stadio diverso, Ivan Goldberg, un dottore americano aveva diagnosticato l’ Internet addiction disorder, noto anche con la sigla IAD, simile alla sindrome del gioco d’azzardo.

In Italia, invece, si parla per la prima volta di disturbi legati all’utilizzo di Internet con Tonino Cantelmi, che individua una serie di problemi legati alla dipendenza da cyberelazioni e dalla ricerca di informazioni.  In seguito gli altri studi hanno cercato di darne una definizione precisa, senza però un buon esito.

Oggi, però la dipendenza da Internet è un problema riconosciuto che tuttavia tende a svilupparsi, in maniera patologica, in individui che solitamente sono già affetti da alcuni disturbi del comportamento come i disturbi di personalità, tra cui il disturbo ossessivo-compulsivo, fobie sociali, depressione e tendenza all’isolamento. Vi sarebbero poi altri fattori come psicopatologie preesistenti, eventi sfavorevoli e l’instaurazione di forti legami virtuali ad incrementare lo sviluppo di una dipendenza.

Per valutare il grado di dipendenza dalla rete di un individuo sono stati elaborati dei questionari psico-comportamentali che consentono di evidenziare i comportamenti sospetti. Sono stati  inoltre individuati tre stadi nel processo di dipendenza che riguardano una fase iniziale, in cui si registra un aumento dell’interesse per il mondo virtuale, fino a passare pe runa via di mezzo, la tossicofilia, per sfociare poi in una vera e propria patologia, la tossicomania, la fase in cui Internet assorbe completamente la vita dell’ individuo.

Le terapie per risolvere il problema sono simili a quelle per le altre dipendenze ed è necessario un periodo di disintossicazione.Per approfondire l’argomento può essere interessante il volume di Cantelmi, Talli e Del Miglio, La mente in Internet. Psicopatologia delle condotte on-line,edito da Piccin, Padova, 2000.