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Punto G: boom di “ritocchi” dal chirurgo

Sembra che nel nostro paese sia esploso un vero e proprio boom di richieste per la G-Spot Amplification, ovvero la tecnica che permette di ampliare il punto G, elaborata negli Stati Uniti da David Matlock del Laser Vaginal Rejuvenation Institute di Los Angeles e importata in Italia dal sessuologo Alessandro Littara e dal chirurgo plastico  Gianfranco Bernabei.

Come spiega Littara, la tecnica per aumentare le dimensioni del Punto G consiste nell’iniezione di una sostanza anallergica a base di acido ialuronico o collagene mediante un particolare strumento, ideato  oltreoceano e dotato di un ago sottilissimo, appena sopra il punto in questione che, secondo quanto scoperto di recente dall’italiano Emmanuele Angelo Jannini dell’Università dell’Aquila, si trova nella parte anteriore della vagina a pochi centimetri dal suo ingresso.

Si tratta quindi di un filler, riassorbibile nell’arco di sei mesi, che gonfiando il punto g permette di sentire in maniera più intensa il piacere sessuale. L’intervento dura in tutto circa mezz’ora, inclusa la fase preparatoria,  e il più delle volte viene svolto in assenza di anestesia.

Secondo quanto affermato dallo stesso Littara, negli ultimi sette mesi presso l’Istituto italiano di laser-chirurgia sessuale di Milano sono stati eseguiti 25 interventi di questo tipo e sono ben 200 le richieste pervenute via mail negli ultimi tre mesi.

L’intervento è particolarmente indicato per le donne che raggiungono l’orgasmo pressochè esclusivamente per via clitoridea (quindi esterna), che rappresentano l’80% della popolazione femminile, ma anche la restante parte, coloro che comunemente sperimentano il più intenso e appagante orgasmo vaginale (interno) a detta degli esperti, potrebbero beneficiarne.

Tuttavia, come accennato, gli effetti dell’intervento hanno una durata piuttosto limitata nel tempo protraendosi per circa sei mesi e rendendo necessarie nuove applicazioni periodiche per essere mantenuti. Dettaglio piuttosto seccante, se pensate che, questo almeno quanto risultava a noi lo scorso febbraio, il costo si aggira sul migliaio di euro.