Home » MEDICINA ESTETICA » Dermatologia » I lettini della morte, abbronzatura artificiale in Australia causa melanoma

I lettini della morte, abbronzatura artificiale in Australia causa melanoma

Molto spesso durante i mesi autunnali ed invernali, ma anche in estate, migliaia di persone sentono l’irrefrenabile desiderio di un colorito più scuro e ricorrono alle lampade abbronzanti. Forse che avere un colorito meno pallido sia diventato sinonimo oggi di salute e forma fisica invidiabili. Ma siamo lontani mille miglia dalla vera realtà delle cose. L’abbronzatura artificiale, che si prende sui lettini dei centri estetici dotati di solarium, non è affatto un marchio di buona salute o di bellezza perchè accentua il rischio di insorgenza di tumori della pelle. In Australia i lettini solari hanno causato molti morti, tanto che gli esperti sollecitano l’intervento governativo per disciplinarne o addirittura metterne al bando la fruizione.

Secondo una recente ricerca effettuata dagli studiosi del Queensland Institute of Medical Research e di recente pubblicazione sul Medical Journal of Australia, in molti soggetti l’uso frequente e sconsiderato dei lettini solari porta all’insorgenza di melanoma, una tra le forme di tumore dell’epidermide più diffusa.


Esattamente, soltanto tra la popolazione australiana, che conta 21 milioni di abitanti, si registrano ogni anno 281 nuovi casi di melanoma dovuti proprio all’abbronzatura artificiale. Di questi, 43 hanno un decorso fatale, provocando la morte dei soggetti colpiti. Allarme anche per chi effettua sedute abbronzanti, anche solo saltuariamente. Non sarebbe vero, dunque, che una lampada ogni tanto non fa male!

In aggiunta a questo già tragico bilancio, si contano ogni anno altri 2.500 casi di tumori della pelle diversi dal melanoma, sempre causati dall’uso del solarium.
Secondo le stime di Louisa Gordon, autrice di questa ricerca, la spesa sanitaria pubblica per affrontare le malattie cutanee provocate dai lettini solari si aggira intorno ai 3 milioni di dollari all’anno, circa 1,8 milioni di euro.
La studiosa australiana è convinta che il governo federale dovrebbe intervenire, bandendo i lettini o limitandone l’uso, al fine di tagliare i costi delle spese sanitarie e contrastare l’insorgenza di tumori, di malattie dell’epidermide e di morte tra la fetta di popolazione che è solita abbronzarsi artificialmente, pur consapevole dei gravi rischi che si corrono.

Sconcertanti i dati che emergono dallo studio: pare che dal 1992 ad oggi le aziende legate ai solarium si siano addirittura quadruplicate.
Inoltre, dai test condotti presso l’Agenzia per la sicurezza nucleare, si evince che la maggioranza dei lettini ha un’intensità di radiazioni ultraviolette troppo elevata. Un paragone che rende l’idea è che spesso queste radiazioni superano di tre volte un mezzogiorno estivo nella città tropicale di Brisbane, in Queensland.

[Fonte: www.ansa.it]